"Cirio affossa il Parco della Salute per pagare le cambiali elettorali"
Oscar Serra 16:40 Venerdì 17 Gennaio 2025Pd ad alzo zero contro il governatore del Piemonte. Lo scorporo degli ospedali Regina Margherita e Sant'Anna sono "l'ennesimo favore alla dottoressa Fagioli". Un'altra marcia indietro rispetto al progetto originario "senza coinvolgere nessuno"
“Quante volte dovremo pagare ancora questa cambiale elettorale?”. È stato Daniele Valle, consigliere regionale del Pd al terzo mandato in Piemonte e vicepresidente della Commissione Sanità, a cogliere nelle parole dell’assessore Federico Riboldi quella decisione già presa e mai comunicata ufficialmente, cioè lo scorporo “del Regina Margherita e del Sant’Anna” dal Parco della Salute. Non solo l’ospedale infantile, il regno della dottoressa Franca Fagioli, regina incontrastata di corso Polonia e grande sostenitrice di Alberto Cirio
dopo che la giunta di centrosinistra, guidata da Sergio Chiamparino, non aveva assecondato le sue mire isolazioniste rispetto al nascituro super ospedale; ma anche tutto il comparto della neonatologia. Un’operazione che di fatto svuota il progetto originario e “smentisce mesi e mesi di rassicurazioni” arrivate dai vari piani del grattacielo. “Così destrutturiamo definitivamente il percorso del Parco della Salute che a questo punto diventa un Molinette bis – prosegue Valle –. È quel che succede quando si sacrifica un grande progetto sull’altare di miseri accordi elettorali. Questa è la politica di Cirio e del centrodestra a trazione FdI”.
Insomma, continua a cambiare il progetto del Parco della Salute, che all’inizio doveva contenere in un unico e innovativo polo sanitario e accademico i quattro presidi ospedalieri torinesi: Molinette, Regina Margherita, Sant’Anna e Cto. Attorno ai quali avrebbero dovuto sorgere aule per la didattica, laboratori di ricerca, centri di innovazione farmacologica e medicale. Una retromarcia che, secondo Valle “mette in difficoltà anche il percorso del partenariato pubblico-privato” proprio ora che grazie al lavoro del commissario Marco Corsini (“commissario voluto dal Pd anche se il governatore ogni tanto se ne dimentica”) si è arrivati all’individuazione del gruppo incaricato della realizzazione.
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Fino a questo momento si è proceduto a colpi di annunci, basti pensare che lo studio di fattibilità contiene ancora il progetto originario. Le modifiche sono state comunicate e riportate sugli organi d’informazione, ma mancano degli atti a certificare i continui cambi in corsa. “Io in questi mesi sono stato più volte al Regina Margherita e al Sant’Anna – commenta ancora Valle, che dalla rielezione ha intrapreso una sorta di pellegrinaggio tra gli ospedali del Piemonte – e so per certo che nessuno è stato contattato o consultato su questo ennesimo cambio di programma”.
Ma cos’è che ha portato anche il Sant’Anna allo scorporo dal futuro Parco della Salute? “Ufficialmente c’è il tema della continuità mamma-bambino, ufficiosamente possiamo dire il Regina Margherita da solo non sta in piedi finanziariamente dal momento che le culle sono sempre più vuote. Hanno preso il Gaslini di Genova come benchmark senza però tenere conto dei volumi che fa quell’ospedale rispetto al Regina. E così sono stati costretti ad agganciargli anche il Sant’Anna, facendo tornare indietro le lancette degli orologi agli anni Novanta quando i due nosocomi costituivano un’azienda unica”.