Eternit: Quirico (Sicurezza e Lavoro), altro brutto capitolo

"Un altro brutto capitolo per le vittime italiane dell'Eternit": Così Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro, commenta la seconda pronuncia della Corte Suprema di annullamento della condanna per omicidio colposo dell'industriale svizzero Stephan Schmidheiny per la morte di Giulio Testore, dipendente dello stabilimento Saca Eternit di Cavagnolo (Torino), scomparso nel 2008 per una malattia secondo l'accusa legata all'esposizione all'amianto. "In attesa di conoscere le motivazioni - dice Quirico - ci auguriamo che la decisione della Suprema Corte sul processo Eternit Bis di Cavagnolo non influenzi il giudizio d'appello per altre 392 vittime in corso a Torino, in cui Sicurezza e Lavoro è parte civile, che dovrebbe arrivare a sentenza il 17 aprile". "Nonostante le audaci tesi della difesa di Stephan Schmidheiny - rimarca - crediamo che l'impianto accusatorio sia molto solido e ci auguriamo che arrivi finalmente giustizia, anche in Cassazione, dopo la dolorosa prescrizione del primo maxi processo Eternit per disastro ambientale". "Siamo davvero stupiti - aggiunge Bruno Pesce, dell'Associazione famigliari delle vittime - per la decisione della Corte di Cassazione riguardante la morte per asbestosi di un operaio che ha sicuramente respirato una grande quantità di fibre di amianto nello stabilimento Eternit. Ancora un rinvio, che farà calare la scure della prescrizione anche su questa vittima dell'Eternit. Siamo molto addolorati. Non riusciamo a capire: è davvero incredibile".

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