Appalti, presidio Cgil davanti al Comune di Torino
17:31 Lunedì 24 Marzo 2025
Oggi si è tenuto davanti al Comune di Torino il presidio della Cgil "per protestare contro l'inaccettabile attesa di quasi un anno dall'avvio della discussione per rinnovare il protocollo sugli appalti, alla luce della nuova normativa". Una delegazione, composta dal segretario generale della Cgil Torino Federico Bellono. dalla segretaria Elena Palumbo e dai quattro segretari generali delle categorie Filcams, Fillea, Fp e Nidil, è stata ricevuta dai gruppi consiliari. "C'è un paradosso in questa vicenda. Noi abbiamo definito protocolli sul tema degli appalti con quasi tutti i principali comuni dell'area metropolitana, ma soprattutto in giro per l'Italia, nelle principali città, come a Roma, Napoli, Firenze e Bologna. C'è una difficoltà con questa amministrazione che francamente non riusciamo a spiegarci, anche a fronte di una mozione del consiglio sul riconoscimento di un salario minimo di 9 euro negli appalti, votata all'unanimità" spiega Bellono. Il Comune di Torino - spiega la Cgil - ha sottoscritto nel 2024 contratti pubblici per il valore complessivo di 419 milioni di euro, divisi su 2300 procedure e 733 operatori economici. La metà delle procedure (53%) ha un valore compreso tra i 40mila e i 250mila euro. Sia in termini di numero di procedure che di valore economico, i servizi sono la categoria prevalente (quindi esternalizzazione). Sempre rispetto alla categoria dei servizi, sono 846 le procedure con affidamento diretto (per un valore complessivo di 77 milioni di euro) e 49 le gare aperte (per un valore complessivo di 148 milioni di euro). Il dato più evidente negli ultimi anni è un aumento davvero importante del numero degli operatori nel 2024. Nel 2023, sono state 1921 a fronte di 165 operatori, per un totale di 374 milioni di euro. Nell'anno precedente, il 2022, sono state 1351, a fronte di 229 operatori, per un totale di 331 milioni di euro. L'aumento delle procedure (soprattutto nei servizi) va di pari passo con la riduzione dei dipendenti diretti avvenuta in questi anni, quindi esternalizzando i servizi.