Sorpresa, nell'uovo non c'è Schael. Slitta il "processo" al commissario
Stefano Rizzi 14:29 Venerdì 18 Aprile 2025Rinviata l'audizione in commissione del manager di Città della Salute. Richiesta dalla Lega, fissata in fretta, 24 ore dopo è cancellata. Icardi impegnato a Roma non vuol cedere la presidenza al vice Zappalà (FdI). E non pochi consiglieri sono in vacanza
Il commissario può attendere. Richiesta e convocata in tutta fretta, a testimonianza della gravità della situazione, l’audizione in IV commissione di Palazzo Lascaris di Thomas Schael ventiquattr’ore dopo era già cancellata. Il “processo” al manager tedesco alla guida della Città della Salute è rinviato. Motivo? Nella scarna comunicazione non se ne fa cenno. Probabilmente perché le vere ragioni potrebbero risultare più imbarazzanti, o comunque meno comprensibili della stessa cancellazione della seduta fissata per le 13 di lunedì 28 aprile. Un miscuglio tra ragioni politiche e plurime assenze in odor di prolungamento delle vacanze pasquali pare aver la meglio sulla questione che ha animato l’ultimo consiglio regionale e continua restare argomento scomodo nell’agenda della politica piemontese sul fronte della sanità.
A chiedere l’audizione di Schael era stato, martedì scorso in aula, il capogruppo della Lega Fabrizio Ricca, cogliendo l’occasione per segnare un ulteriore distinguo tra il suo partito e i Fratelli d’Italia cui appartiene l’assessore Federico Riboldi, ovvero colui che Schael lo ha fortemente voluto in corso Bramante. Ma ecco che si scopre il primo inghippo. Nello stesso giorno dell’audizione il presidente della commissione Sanità, il leghista Luigi Icardi è convocato a Roma quale componente dell’Istituto Superiore di Sanità. In altre circostanze, questo non sarebbe stato un problema visto che ci sono due vicepresidenti, uno Daniele Valle del Pd e l’altro Eugenio Zappalà di Fdi. Quest’ultimo attualmente vicario e quindi pienamente titolato a presiedere la seduta in cui chiedere conto a Schael delle “attività organizzative e gestionali” di Città della Salute e, punto ancor più importante e sensibile viste le ripetute esternazioni del commissario, “i rapporti con le istituzioni regionali”. Ma Zappalà è anche l’autore della dura nota, assai indigesta per la Lega, sul disegno di legge predisposto da Icardi sull’intramoenia ritenuta dai Fratelli un’invasione di campo e lesa maestà rispetto al loro assessore. Se poi si aggiunge che il disegno di legge ha pure incassato la firma del piddino Valle, è facile comprendere come l’ex assessore impegnato a Roma non avesse alcuna intenzione di cedere il suo posto al suo vice meloniano in un’occasione come quella del “processo” a der Kommissar.
A rafforzare la decisione del rinvio anche motivi non propriamente politici. C’è voluto poco per scoprire quel che non stupisce, ovvero che quel lunedì tra il 25 aprile e il primo maggio per più di un componente della commissione sarebbe segnato nell’agenda come vacanza o, più pudicamente, tra gli immancabili impegni inderogabili che impediscono di prendere parte alla seduta. Convocata in tutta fretta per affrontare il caso che accende il dibattito politico e altrettanto rapidamente annullata per ragioni, evidentemente, ancora più importanti.