Ricoveri in clinica, nuove regole
Stefano Rizzi 18:31 Venerdì 18 Aprile 2025Parte la gara per il rinnovo della convenzioni per l'intramoenia alla Città della Salute. Stesso budget e fabbisogno del 2024, ma presto potrebbe calare. Obiettivo: riportare in fretta gran parte degli interventi all'interno - LA DELIBERA
Nessun taglio, almeno per ora, alle strutture private dove esercitano la libera professione i medici di Città della Salute. Così come, a dispetto di fragorosi allarmi, nessuna delle cliniche con cui a fine mese scade la convenzione, dal primo maggio smetterà di effettuare ricoveri e interventi. Sono due aspetti rilevanti della delibera varata poche ore fa dall’azienda di corso Bramante con cui si è avviata la procedura per la manifestazione di interesse da parte delle strutture private per offrire “spazi e servizi necessari allo svolgimento dell’attività libero professionale intramuraria”.
Il commissario Thomas Schael è, dunque, tornato sui suoi passi? Le barricate alzate dai sindacati dei medici e i pressanti interventi dei alcuni grandi gruppi privati sulla politica hanno sortito il loro effetto? Se alcuni provvedimenti potrebbero lasciarlo supporre, non è proprio così. Di cambiamenti nel rapporto tra pubblico e privato nelle venti pagine della delibera, più altrettante tra tabelle e allegati, ce ne sono e non di trascurabili potenziali effetti.
Se, infatti, il volume previsto di prestazioni da affidare alle strutture private, così come il budget non varia rispetto al 2024, le delibera mette in chiaro che questi numeri potranno cambiare nel corso della convenzione, limitata ad un anno, proprio in virtù di ciò che muterà all’interno della Città della Salute. In sostanza, non appena quegli spazi inutilizzati saranno in condizione di ospitare l’attività libero-professionale questa verrà ridotta nelle strutture private. In alcuni casi, come un reparto del Cto, non bisognerà attendere molto. Del resto nell’atto è ben ricordata la legge nazionale, non sempre in passato osservata con rigore, che consente la cosiddetta intramoenia allargata, ovvero effettuata in strutture private, solo in carenza i spazi negli ospedali. Lo stesso limite della convenzione che non potrà oltrepassare l’anno, non solo va in direzione opposta rispetto al passato dove le proroghe erano diventate prassi, ma con una nuova gara tra dodici mesi oltre a rivedere le necessità e i fabbisogni si potrebbero affacciare altre strutture private eventualmente interessate. Pur essendo anche questo un divieto previsto dalla normativa nazionale, il ribadire da parte di corso Bramante il divieto assoluto per gli specializzandi di esercitare la libera professione al di fuori della struttura pubblica è un ulteriore aspetto destinato ad evitare che questa norma venga, con accaduto, violata.
Le nuove convenzioni per cui le strutture private avranno tempo di manifestare il loro interesse entro due settimane, con un successivo vaglio di una commissione e quindi l’eventuale affidamento senza l’interruzione dei servizi, portano un’altra novità che riguarda i pagamenti. Nella delibera è scritto chiaramente che “è fatto espresso divieto alla struttura (intendendosi quella privata) di emettere fattura al paziente per qualunque servizio connesso alle prestazioni i ricovero oggetto della convenzione stipulata con l’azienda”. Tradotto, i pazienti non dovranno pagare nulla alla clinica, ma l’intero importo dovrà essere versato alla Città della Salute e sarà lei a pagare il dovuto ai suoi medici così come alla clinica. Un ribaltamento totale del sistema che porta il pubblico a tenere la cassa e poi distribuire e non, come sempre avvenuto, il contrario.
Il nuovo corso dell’intramoenia a Città della Salute, ma che naturalmente seguendo le norme statali non potrà non essere attuato anche nelle altre aziende sanitarie del Piemonte, continua a garantire ai cittadini la scelta del medico cui rivolgersi, ma non la struttura. Se per il ricovero o l’intervento ci sarà posto all’interno della Città della Salute è lì che il paziente sarà ricoverato e solo in mancanza di posto potrà andare in clinica. Per chi non volesse sottostare a questa regola, non resterebbe che mettere pesantemente mano al portafogli e pagare tutto senza rivolgersi al servizio sanitario. Ma anche rinunciare al medico della Città della Salute che, pur potendo operare anche all’esterno, resta sempre un dipendente.