Il conto del maltempo in Piemonte: danni per almeno 15 milioni
15:54 Sabato 19 Aprile 2025Le prime stime nel vertice odierno tra il presidente della Regione Cirio e le Province. Già stanziati 5 milioni per gli interventi più urgenti in attesa della dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo. Evento paragonabile alle alluvioni del 1994 e 2000
L’obiettivo assegnato alle Province è di avere una stima dei danni pronta all’inizio della prossima settimana in vista del riconoscimento dello Stato di emergenza chiesto al governo. Ma una prima stima prudenziale di Regione Piemonte – che ha già garantito i primi 5 milioni per le opere di somma urgenza – supera già i 15 milioni di euro. È il primo bilancio fatto stamane in video collegamento tra il governatore Alberto Cirio, gli assessori alla Protezione civile Marco Gabusi e quello agli Enti locali Enrico Bussalino, con i presidenti delle Province piemontesi e i rappresentanti delle associazioni delle amministrazioni locali.
Cirio e gli amministratori hanno elogiato “l’accuratezza delle previsioni” di Arpa, l’agenzia regionale per la protezione ambientale che ha diramato bollettini ogni sei ore alla sala operativa, e la tempestività degli interventi dei tecnici e della protezione civile, che in poche ore ha messo in campo oltre 1.500 volontari, un impegno comune che ha permesso di contenere i danni. Importanti anche gli interventi di messa in sicurezza di grandi fiumi e versanti che sono stati fatti negli anni successivi all’alluvione del 1994. La situazione più critica è passata, ma vanno monitorate con particolare attenzione le frane: sono oltre 500 quelle già censite, ma il numero potrebbe aumentare. Cirio ha sentito più volte in questi giorni il ministro Nello Musumeci, e il vicepresidente Antonio Tajani, quest’ultimo “durante il Consiglio dei ministri di ieri, ha posto la questione all’attenzione del governo, da cui abbiamo avuto importanti rassicurazioni sul supporto e la vicinanza”.
“Seppur con numeri inferiori – spiega Gabusi – i dati dei tecnici ci dicono che l’evento è paragonabile a quelli del 1994 e 2000”. Dal 15 aprile al 17 aprile scorsi, il Piemonte è stato colpito da precipitazioni molto forti. I valori massimi si sono concentrati sulle zone alpine del Torinese, Biellese e Verbano con valori generalmente compresi tra 300 e 400 metri e picchi di oltre 500 in poco meno di 72 ore. Sull’Appennino Ligure con apporti significativi sul Belbo, alto bacino della Bormida con accumuli superiori al 200 metri. I valori osservati sono comparabili a quelle di eventi alluvionali che hanno interessato in passato la regione, in particolare l’alluvione dell'autunno 2020. Dal confronto risulta evidente il carattere “autunnale” del recente evento: pur essendo primavera, il confronto è necessariamente con eventi meteo-pluviometrici autunnali (novembre 1994, ottobre 2000, novembre 2016, novembre 2020).
Resta l’allerta gialla su alcune aree del Piemonte, anche per l’arrivo di nuove piogge: il rischio riguarda le zone alpine nordoccidentali, le pianure di Torinese, Vercellese e Novarese, l’Astigiano e il bacino del Belbo, dove avvisa nell’ultimo bollettino Arpa sono possibili “fenomeni torrentizi, locali allagamenti e fenomeni di versante”. Dal pomeriggio di oggi sono previste piogge e rovesci in particolare sulla fascia montana e pedemontana nordoccidentale e settentrionale e tra Alpi Liguri e Appennino. Nella serata di domani fenomeni più sparsi con sviluppo di rovesci e temporali, più probabili a nord del Po. In Piemonte il tempo migliora lunedì: grazie all’allontanamento della perturbazione, ci saranno “ampi spazi soleggiati e assenza di precipitazioni significative”.