25 aprile: Europa Radicale, "ci hanno impedito di sfilare"

"Decine di violenti hanno preso di mira il nostro striscione 'La resistenza ucraina è resistenza europea' e le nostre bandiere europee e ucraine intimandoci di lasciare il corteo. Gridano di essere antifascisti ma attuano comportamenti fascisti e violenti". Lo dicono Igor Boni e Silvja Manzi di Europa Radicale, dopo le tensioni alla partenza della fiaccolata per il 25 aprile ieri sera a Torino. "Oggi la resistenza è nelle trincee ucraine, dove si lotta e combatte per la nostra libertà. - proseguono Boni e Manzi - Questi intolleranti che impediscono ai Radicali nonviolenti di sfilare rappresentano l'esatto opposto di quel che rappresenta il 25 aprile. Ora e sempre resistenza! Lo gridiamo noi per segnare come le nostre democrazie e le nostre libertà siano attaccate frontalmente da est e da ovest dalla dittatura russa e dalla oligarchia americana. Serve un'Europa politica, altro che vedere nella bandiera blu con le stelle gialle il nemico da abbattere". Secondo gli esponenti di Europa radicale, inoltre, "la dichiarazione di Francesco Aceti, rappresentante dell'Anpi, secondo cui 'qualcuno dei radicali ha iniziato a urlare, ha spinto e ha colpito anche un agente del servizio d'ordine con un manganello' è totalmente infondata e i video dimostrano che proprio chi doveva fare servizio d'ordine ha impedito a chi evidentemente non la pensa come loro di sfilare. E meno male che era stata richiesta sobrietà...". 

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