Stellantis, una poltrona per due. Elkann tifa il napoletano Filosa
14:54 Domenica 27 Aprile 2025Una soluzione interna per il dopo Tavares. È questo l'orientamento che sembra emergere, alla viglia dell'approvazione della prima trimestrale a fine mese. Su Picat pesano i disastri dell'ex ceo, imposto dalla famiglia Peugeot e dallo Stato francese
Italiano o francese. Si restringe a due la rosa dei nomi per la poltrona di amministratore delegato di Stellantis, dopo le dimissioni di Carlos Tavares a inizio dicembre. L’addio improvviso del manager portoghese, che aveva ancora un anno di contrattoma il cui destino era comunque segnato dalle pessime performance e dai rapporti conflittuali, ha accelerato la ricerca del successore. Secondo fonti accreditate l’orientamento prevalente è quello di una soluzione interna, che troverebbe tra i principali sostenitori il presidente John Elkann.
Dal Vesuvio agli Usa
Il nome più quotato è quello del napoletano Antonio Filosa, 50 anni, oggi alla guida delle Americhe e responsabile globale della qualità. Filosa, che da inizio 2021 fa parte del comitato esecutivo del gruppo, garantirebbe maggiore continuità nella gestione dell’azienda e rafforzerebbe l’anima italiana del gruppo e del suo principale azionista, la holding di famiglia Exor. Ipotesi, inoltre, che potrebbe essere gradita al Governo, accreditando la rinnovata “attenzione” al mercato domestico e alla “italianità” tanto cara al fronte sovranista. I risultati che il manager ha conseguito negli Usa, primo mercato di Stellantis, sono un atout: da quando ha assunto le redini delle attività americane Filosa, che era già stato capo di Jeep, è riuscito a ottenere una riduzione significativa delle scorte presso le reti di distribuzione americane e i rapporti con i concessionari sono migliorati. La leadership globale della Qualità che Elkann gli ha affidato è già un primo riconoscimento importante dal momento che è considerata “il fulcro della promessa dell’azienda ai clienti”.
Allez le Citroën
L’altro nome ancora in corsa è quello di Maxime Picat, responsabile acquisti del gruppo, nonché chief operating officer (coo) per Asia-Pacifico, Medio Oriente e Africa, che rappresentano un ampio portafoglio di operazioni strategiche a livello internazionale. Picat ha 51 anni, ed è entrato in Psa giovanissimo, subito dopo la laurea in ingegneria civile conseguita all’École des Mines di Parigi. Dopo aver ricoperto ruoli importanti negli stabilimenti Citroën in Europa e in Cina, con ottimi risultati specialmente in Asia, diventa nel 2012 ceo del marchio Peugeot e tra il 2016 e il 2021 ricopre il ruolo di vicepresidente per l’Europa di Psa. È però proprio il “marchio di fabbrica” francese che potrebbe costituire un ostacolo, pagando seppur incolpevole le responsabilità di Tavares, imposto a suo tempo dalla famiglia Peugeot e dall’Eliseo.
Conti e mercato
La scelta del nuovo ad per Stellantis è molto delicata in un momento complesso per l’industria automobilistica. Elkann, che in questa fase tiene le redini operative del gruppo, ha puntato molto sulla ricostruzione di un clima sereno all’interno dell’azienda e con i principali stakeholder, governo, sindacati, concessionari. Il settore dell’automotive continua ad essere difficile e competitivo. A marzo, con un mercato europeo in crescita (+ 2,8), Stellantis ha visto scendere la sua quota dal 16,5% al 15,1% delle immatricolazioni. Numeri più dettagliati arriveranno mercoledì 30 con la trimestrale. Lo scenario che dovrà affrontare il nuovo ceo è dunque complicatissimo: i dazi di Trump da una parte e dall’altra le rigide regole Ue contro i cambiamenti climatici. Due condizioni – ha ricordato recentemente Elkann parlando agli azionisti durante l’ultima assemblea – che mettono a rischio l’industria dell’auto, ma "non è troppo tardi se gli Stati Uniti e l’Europa intraprendono le azioni urgenti necessarie per promuovere una transizione ordinata".


