Bilanci "mostruosi" alle Molinette.
Schael passa al setaccio i conti
Stefano Rizzi 19:22 Lunedì 12 Maggio 2025
In arrivo di un advisor per sistemare i vecchi documenti contabili. Der kommissar porta numeri e documenti in commissione a Palazzo Lascaris. Il Pd tace: "Questione delicata". Disabato (M5S): "Bene fare finalmente piena luce sulla vicenda"
“Mostruosi disallineamenti”. Usa proprio questa definizione Thomas Schael per definire i conti che non tornano nei bilanci della Città della Salute e che, sempre secondo il commissario, originano soprattutto dalla gestione della libera professione esercitata dai medici della più grande azienda ospedaliera del Piemonte.
Proprio l’ultimo bilancio, quello consuntivo del 2024, sul quale il manager tedesco è intenzionato a mettere la firma solo quando la situazione contabile sarà chiara e definita, è stato al centro dell’audizione di questo pomeriggio in IV commissione del consiglio regionale. In questa sede il commissario ha riferito della sua intenzione di affidare, con una gara, “l’incarico a una società esterna di advisory tutte le verifiche e correzioni del caso che potrebbero portare alla riadozione anche dei bilanci precedenti”.
Conti ai raggi X
Come anticipato dallo Spiffero, Schael prima di sottoscrivere il consuntivo relativo allo scorso anno, intende verificare che non vi ricadano effetti prodotti dai precedenti bilanci che, tra l’altro, sono oggetto principale dell’inchiesta della magistratura conclusa con la richiesta di rinvio a giudizio per 16 tra ex direttori e dirigenti dell’azienda di corso Bramante.
Un’idea, quella di sottoporre i bilanci che vanno dal 2013 al 2023 che si scopre oggi era già stata avanzata dal collegio sindacale il 21 ottobre 2024 sottolineando la possibilità di porre in atto una possibilità di legge che prevede “cambiamenti di principi contabili, cambiamenti di stime contabili, correzioni di errori e fatti intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio”. Evidentemente non se ne è fatto nulla, ma il precedente resta e suffraga in qualche modo la linea che si starebbe imboccando in corso Bramante.
L'eredità del passato
Nel corso dell’audizione sono emersi non pochi elementi nuovi, tra questi la notevole differenza tra il rosso nei conti della Città della Salute stimato a fine gennaio nel preconsuntivo del quarto trimestre dall’allora direttore generale facente funzione Beatrice Borghese in poco più di 41 milioni e poi salito nel documento definitivo a 55. In quel periodo il direttore generale Giovanni La Valle, tra gli indagati nell’inchiesta insieme alla stessa Borghese in qualità di direttore amministrativo, era giù nel suo nuovo ruolo al vertice dell’Asl To3. Ma anche Borghese se ne andrà anticipatamente corso Bramante, lasciando tutte le incombenze al direttore sanitario Emanuele Ciotti che reggerà l’azienda fino all’insediamento di Schael.
Da quel primo marzo passa poco tempo perché si arrivi a quello che normalmente sarebbe un passaggio scontato, ovvero la firma del bilancio. Ma i conti delle Molinette degli ultimi dieci anni sono da tempo nei fascicoli dell’inchiesta della Procura e quelli relativi allo scorso anno non convincono affatto il manager chiamato in corso Bramante proprio per mettere ordine in una situazione che si protrarrebbe da anni con pesanti ripercussioni proprio sui conti il cui rosso grava in maniera massiccia sulla sanità piemontese.
Silenzio stampa del Pd
Un’audizione, comunque la si pensi sulle dichiarazioni di Schael, importante quella di oggi. E per molti versi imprevista fino a pochi giorni fa quando era stato lo stesso commissario a dare la sua disponibilità ad essere ascoltato. Anche per questo non può non stupire la decisione del Partito Democratico di non rilasciare alcuna dichiarazione al termine dell’audizione, contrariamente a quanto avvenute in tutte le altre occasioni compresa la precedente convocazione del manager dopo la polemica sul divieto per il personale di andare in mensa o al bar vestendo il camice. “Questione delicata”, l’unica spiegazione al silenzio opposto dei consiglieri dem, che in IV commissione hanno in Daniele Valle il vicepresidente.
Cinquestelle all'attacco
Parla, invece, il M5s. “Il commissario benché insediato da soli due mesi ci ha posto delle questioni importanti e messi a conoscenza di atti e situazioni che non conoscevamo”, dice la capogruppo Sarah Disabato. “Bene che sia stato avviato questo percorso di analisi dei bilanci. Certo sarebbe stato meglio averlo fatto prima. Come Movimento Cinquestelle è nostra intenzione acquisire tutta la documentazione per approfondire anche noi la questione. Certo – aggiunge la pentastellata – pare assurdo che la politica che ha amministrato la Regione, per anni, non si sia accorta di nulla”.