Sanità, deficit di 400 milioni. Giro di vite sui conti delle Asl
Stefano Rizzi 15:28 Martedì 13 Maggio 2025Il Piemonte deve arrivare in pareggio al massimo entro tre anni. Dalla Regione arrivano rigide prescrizioni ai vertici delle aziende. Tradotto: rivedete i preventivi già elaborati. Ogni provvedimento dovrà essere giustificato senza ulteriori debiti - LA LETTERA
La sanità piemontese deve chiudere i conti in pareggio. Tempo massimo tre anni, che sembrano tanti, ma sono quasi niente rispetto alle diverse centinaia di milioni – la cifra potrebbe superare i 400, ma dati ufficiali ancora non ce ne sono – che ancora pesano sul disavanzo previsto per l’anno in corso. Proprio questo rosso nei bilanci preventivi delle aziende sanitarie e ospedaliere rende, concretamente, impossibile arrivare a fine del 2025 con quel pareggio che, peraltro, la legge impone. Le perdite, tuttavia, vanno ridotte già da subito. Ed è quello che i direttori generali delle Asl e delle Aso, questa mattina hanno letto nella lettera inviata dal direttore regionale della Sanità Antonino Sottile.
Ricordando, già nelle prime righe il “rispetto dei vincoli e delle condizionalità previste per il conseguimento del pareggio di bilancio”, Sottile chiede ai vertici delle aziende di “ritrasmettere i previsionali aziendali, nel rispetto del vincolo di pareggio”. Tradotto: rivedete i preventivi già fatti e presentati e fate in modo che la nuova versione non presenti i conti in rosso. Missione impossibile per tutti o quasi, ma tant’è la disposizione è chiara, con tanto di elenco delle azioni da mettere in atto e i rispettivi ambiti. Dall’allineamento contabile della mobilità sanitaria, attiva e passiva, alla riduzione del disavanzo dei presidi a gestione diretta, fino agli accantonamenti per i rinnovi contrattuali. Un’altra voce dietro cui potrebbero profilarsi temuti, ma non escludibili tagli, è quella dell’”efficientamento e razionalizzazione dei fattori produttivi”. Burocratese puro che lascia ampi spazi di interpretazione, comprese appunto ipotesi di qualche sforbiciata. Tutto questo riferito al triennio 2025-2027.
Un giro di vite molto forte, senza dubbio, quello che emerge dalle disposizioni impartite ai direttori generali chiamati a motivare nei dettagli ogni decisione che impatti sulla gestione dei conti. “Ogni provvedimento aziendale – si legge nella lettera – dovrà obbligatoriamente indicare” gli effetti contabili diretti e in prospettiva, ma anche “riportare una motivazione dettagliata e circostanziata che giustifichi l’autorizzazione della spesa, evidenziando l’improcrastinabilità dell’intervento ai fini della continuità del pubblico servizio”.
Disposizioni a dir poco stringenti e verifiche come quelle che saranno avviate già in questo mese, per quella che definirla una spending review pare un eufemismo. Certo queste linee di azione erano state fissate lo scorso febbraio in una delibera della giunta regionale, lo stesso pareggio di bilancio è un obbligo di legge, tuttavia il peso del dictat arrivato dal grattacielo non può sfuggire, così come i tempi stretti concessi per rivedere e reinviare i bilanci preventivi, ulteriormente ridotti nelle voci delle spese. Se appare impossibile portare a zero il disavanzo entro la fine dell’anno, un’ulteriore riduzione del rosso è chiaramente richiesta dalla Regione ai vertici delle aziende. E con quei preventivi affrontare all’inizio dell’estate la prima verifica del Mef.