Palermo, "Mole Urbana è esempio del Made in Italy"
15:20 Giovedì 15 Maggio 2025
Dopo quasi cinque anni di progettazione e sviluppo, Mole Urbana - l'iniziativa per la mobilità elettrica cittadina nata da un'idea di Umberto Palermo - è pronta a entrare sul mercato. Le prime auto saranno vendute a partire da settembre, con il debutto ufficiale previsto a Napoli. Oggi a Fabriano, in provincia di Ancona, la presentazione del progetto che vedrà una parte della produzione in terra marchigiana. "È un momento importante - ha dichiarato il presidente Palermo - oggi possiamo mostrare le immagini delle fabbriche al lavoro sui primi componenti. Dopo l'aumento di capitale guidato da Cassa depositi e prestiti e un gruppo di investitori marchigiani, abbiamo avviato la produzione nello stabilimento piemontese. Siamo pronti a montare le prime autovetture". Il progetto si inserisce nel contesto delle citycar completamente elettriche: "È il primo vero successo del settore dell'elettrificazione interamente italiano - spiega Palermo - con progettazione, design, componentistica e manodopera tutta italiana. Entriamo sul mercato a un prezzo competitivo, al di sotto dei 12mila euro senza incentivi". L'imprenditore rivendica l'identità nazionale del progetto come modello da seguire: "In un momento di grande transizione, vogliamo dimostrare che c'è ancora spazio per fare impresa nell'automotive, almeno in alcuni segmenti. Speriamo che questo nostro piccolo esempio possa servire da faro per altri". A Fabriano sono stati presentati tre dei modelli già pronti. In totale, Mole Urbana ne conta undici, tra cui citycar a due e quattro posti - pensate per giovani e famiglie - e veicoli commerciali: "Quattro furgoncini elettrici, ideali per i centri storici come quello di Fabriano, dedicati all'ultimo miglio del trasporto merci", spiega il presidente. Tutti i veicoli saranno 100% elettrici, con autonomie che vanno dai 70 ai 160 km. "Anche le batterie sono progettate in Italia, in parte assemblate nel nostro Paese. Solo le celle arrivano dall'Asia, perché su questo fronte c'è ancora un gap tecnologico", spiega Palermo. Alla base del progetto, anche una visione territoriale precisa: "Il Piemonte resta la culla dell'automotive italiano, ma le Marche hanno dimostrato una straordinaria apertura al cambiamento. Per questo nel 2026 apriremo qui il nostro secondo stabilimento", sottolinea il presidente. Fondamentale è stato anche l'intervento pubblico: "Cassa depositi e prestiti ha visto in noi una realtà concreta da sostenere - afferma Palermo - anche grazie a Cdp Venture Capital e Porsche Consulting, che ha completato una diligence attenta e positiva". Presente all'incontro anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. "Siamo lieti che il governo abbia acceso i riflettori sulla nostra esperienza - conclude Palermo - Non chiediamo trattamenti speciali, solo di essere considerati. L'incentivo deve essere un supporto e non un alibi. Ce la vogliamo fare con le nostre forze".