Festival Regioni: 4 tavoli tematici tra politici e istituzioni
15:49 Lunedì 19 Maggio 2025
Tavoli tematici su Made in Italy; Cibo, Alimentazione, Salute e Benessere; Grandi eventi, turismo, cultura e sport; Territori e Città sostenibili, caratterizzano la seconda parte della seconda giornata del Festival "L'Italia delle Regioni" a Venezia. Presidenti e assessori delle Regioni e delle Province autonome si sono confrontati alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista con esperti e personalità delle istituzioni, del mondo accademico e dell'impresa, delle associazioni di categoria. IL primo tavolo è stato coordinato da Stefania Proietti, Presidente dell'Umbria, secondo cui "parlare di Made in Italy significa approfondire le eccellenze del nostro Paese, esaltare le aziende che riescono a far conoscere all'estero la nostra identità e la nostra storia e riflettere sulle opportunità e sugli strumenti che possono permettere una vera innovazione tecnologica". Per il tavolo sul cibo, Francesco Roberti, Presidente del Molise ha sottolineato il "confronto nazionale su temi che toccano da vicino la qualità della vita dei cittadini e il futuro dei nostri territori. Il cibo non è solo nutrimento: è cultura, identità e prevenzione. L'Italia, con le sue tradizioni nell'agroalimentare di eccellenza e nel settore della pesca, con uno stile di vita radicato nella sostenibilità e nel rispetto del territorio, ha molto da raccontare". Per i Grandi eventi, secondo il coordinatore Arno Kompatscher, Presidente della Provincia autonoma di Bolzano "se pianificati in modo strategico e con una visione d'insieme possono garantire importanti risultati sostenibili nel tempo. È dunque fondamentale evitare approcci frammentari, preferendo una programmazione ampia e coordinata che assicuri continuità e benefici duraturi per la comunità". Marco Marsilio, Presidente dell'Abruzzo (Territori e Città sostenibili), ha sottolineato che "servono collegamenti e connessioni materiali e immateriali. Ferrovie, strade, autostrade, reti digitali: queste sono le infrastrutture che oggi rappresentano la vera sfida per ridurre le distanze e colmare il divario tra i territori più sviluppati e quelli marginali, che non dispongono ancora di un reddito pro capite sufficiente per garantire servizi e investimenti. Senza queste reti, la sostenibilità rischia di restare una parola vuota".