SANITÀ

Trapianti, Molinette primo in Italia
punta all'Irccs (e Morino se ne va)

Con 449 interventi nel 2024 la Città della Salute è in vetta alla classifica nazionale. Schael costituisce un nuovo dipartimento e lo affida a Romagnoli, allievo di Salizzoni. L'attuale direttore, luminare della chirurgia, va in pensione. Riboldi: "Pieno sostegno della Regione"

Con 449 trapianti eseguiti nel corso del 2024, la Citta della Salute di Torino si conferma in questo settore al vertice nazionale e pone le basi per il riconoscimento di Irccs. Proprio in questa prospettiva nasce il Dipartimento strutturale di Chirurgia generale e specialistica e dei trapianti e, contestualmente, la direzione regionale della sanità ha formalmente richiesto all’azienda di corso Bramante predisporre un documento programmatico per l’adozione degli atti inerenti al percorso di riconoscimento come Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico per i trapianti. 

Una svolta importante che poggia sui numeri appena citati e su altri che raccontano come il 19,4% dei ricoveri copra richieste di pazienti provenienti da altre regioni e solo il centro per i trapianti di fegato, diretto da Renato Romagnoli, allievo di Mauro Salizzoni, lo scorso anno abbia effettuato ben 179 interventi, pochi di meno rispetto ai trapianti di rene che, sotto la direzione di Luigi Biancone, ha raggiunto la cifra di 2019.

La creazione del nuovo dipartimento, porta con se anche un’altra decisione assunta dal commissario Thomas Schael, ovvero l’affidamento dello stesso dipartimento a Romagnoli. Passa dunque la mano una figura “storica” come quella di Mario Morino attualmente alla guida del dipartimento di chirurgia. Il cattedratico avrebbe annunciato l’intenzione di andare presto in pensione e questo avrebbe accelerato il cambio al vertice del dipartimento con l’affidamento a Romagnoli che, come sottolinea Schael in una nota “ha tutte le competenze e le capacità per dirigere questo Dipartimento fondamentale per portare a termine questo percorso intrapreso per arrivare ad essere riconosciuti Irccs”. Decisione pienamente condivisa dallo stesso assessore alla sanità Federico Riboldi, il quale riferendosi alla classificazione come istituto di carattere scientifico ribadisce come “la Regione è disposta ad investire ogni risorsa possibile per raggiungere questo traguardo”.

print_icon