Stellantis accompagna alla porta (con incentivi) altri 610 lavoratori
17:34 Lunedì 09 Giugno 2025Continua l'esodo "volontario" da Mirafiori. Dura la Fiom: "Cambiano gli amministratori delegati, ma non cambia il trend di svuotamento dello stabilimento e il depauperamento di Torino". L'azienda promette nuova forza lavoro adeguata per la 500 ibrida
Altro colpo per Mirafiori: Stellantis annuncia 610 uscite volontarie incentiviate tra le sue unità torinesi, tra cui 250 alle carrozzerie, 19 alle presse, 31 a costruzione stampi, 20 del Service, 16 al Centro Ricerche Fiat, 212 agli Enti Centrali, 53 alla Pcma di San Benigno e 9 alla ex Tea di Grugliasco. Un esodo sincronizzato “con l’ormai noto trend di svuotamento sistematico di Mirafiori e del capoluogo piemontese – commenta la Fiom-Cgil – nessun piano per sostituirli, nessuna prospettiva per lo storico stabilimento” secondo il segretario Edi Lazzi. Ancora più amara la nota di Gianni Mannori, responsabile del sindacato per lo stabilimento di Mirafiori: “Stellantis spende più per mandare via i dipendenti che per chi resta. L’aumento pattuito non toccherà chi è in cassa evento, e intanto festeggiano il patrono torinese con una super presentazione… per un'auto che non verrà prodotta a Mirafiori. Perfino l’aumento in busta paga appena pattuito, lo riceveranno i pochi fortunati che lavorano, mentre nulla avranno i cassintegrati che continueranno a ricevere l'importo erogato dall’Inps
Intanto, le sorti dello stabilimento sono preoccupanti: nel 2024, Mirafiori ha prodotto appena 25.920 auto, con un tonfo del -70 % rispetto alle 85.940 del 2023. Un'annata definita “la più nera di sempre”. L’ombra dell’incertezza pesa su ogni mensilità: la produzione Maserati è destinata a spostarsi a Modena, mentre i lavoratori saranno riassegnati alla 500 ibrida. Il nuovo ad, Antonio Filosa, ha già fatto un tour tra i capannoni, ma dietro la passeggiata industriale non è trapelata alcuna rassicurazione concreta per Mirafiori, se non le solite buone intenzioni.
Il portavoce Stellantis difende il piano: le uscite sono volontarie e servirebbero a “prepensionamenti” o nuove carriere, mentre dal 20 giugno serve avere “forza lavoro stabile e formata” per la 500 ibrida. Ma la domanda resta: è realistico ricevere 610 incentivi e ripartire con occupazione stabile a Mirafiori? Per sindacati e Torino, la partita non è chiusa: da tempo chiedono investimenti strategici, nuovi modelli, ammortizzatori e il rilancio della storica fabbrica come volano di un rilancio urbano. Il declino dell’ex ombelico industriale d’Italia non è un fatto naturale, ma il frutto di scelte deliberate. E oggi quasi irreversibili.