AMBIENTE & POLITICA

Euro 5, il blocco c'è: ma Cirio e Marnati aspettano Salvini 

Come nel 2023 la politica corre ai ripari per scongiurare lo stop della circolazione di 250.000 veicoli in Piemonte, quelli immatricolati tra il 2011 e il 2015. Le Regioni attendono l'emendamento al decreto Infrastrutture. Allo studio un piano regionale

È un film già visto. Sul blocco alla circolazione per i veicoli Euro 5 sta succedendo la stessa identica cosa che avvenne già nel 2023. Gli attori, come all’epoca, sono il ministro Matteo Salvini e, per il Piemonte, il presidente Alberto Cirio e l’assessore all’ambiente Matteo Marnati. Come all’epoca si sta cercando un’escamotage per non costringere in garage 250.000 mezzi su base regionale.

Al momento la situazione è questa: dal prossimo ottobre fino al 15 aprile 2026 in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna le auto immatricolate tra il 2011 e il 2015 non potranno circolare tra le 8.30 e le 18.30 dei giorni feriali. Una bella botta per un bel po’ di cittadini. Questo in virtù del decreto presentato dal Governo e firmato dal ministro Gilberto Pichetto, che su questo fronte è un uomo solo.

Contro il provvedimento – oltre a Salvini che ha annunciato di voler presentare un emendamento alla legge di conversione del decreto infrastrutture, che scongiurerebbe il blocco – adesso ci sono anche i presidenti di Piemonte, Lombardia e Veneto. Presa carta e penna, Alberto Cirio, Attilio Fontana e Luca Zaia hanno scritto una nota congiunta nella quale annunciano di appoggiare la misura al vaglio del ministro dei Trasporti. Chi non l'ha sosttoscritta è Michele De Pascale, presidente dell'Emilia-Romagna

La ratio dell’emendamento anti blocco euro 5 sostanzialmente è questa: le automobili che dovrebbero essere messe al bando possono continuare a circolare, ma le regioni si impegnano a stilare piani dettagliati con misure in grado di avere gli stessi effetti sulla qualità dell’aria che avrebbe lo stop. In sostanza per evitare che centinaia di migliaia di piemontesi rimangano a piedi ci vanno misure concrete con effetti sulle pm10 calcolabili. 

“Più che un rinvio al blocco degli euro 5 spero che sia un addio – spiega Marnati – secondo i calcoli fatti da Arpa noi abbiamo misure che se fossero attuate o anticipate andrebbero a compensare le emissioni prodotte dal blocco euro 5. Abbiamo bisogno però della norma nazionale che dia il via al nostro mandato. È un anno e mezzo che lavoro a questo piano e siamo pronti”.

Il piano che sta scrivendo la Regione prevede misure che vanno dagli incentivi al trasporto pubblico privato per gli studenti, alla fluidificazione del traffico attraverso l’intelligenza artificiale, ma anche regole di gestione delle combustioni in ambito agricolo e nei riscaldamenti. Tanto per citarne alcune. “Appena c’è l’emendamento noi siamo pronti a presentare il dossier”, conclude Marnati, “non esiste una misura sola, abbiamo in mano quattro assi”. In realtà i quattro assi al momento non sarebbero ancora stati messi su carta, ma sono allo studio degli uffici della Regione Piemonte.

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