Stellantis, terzo round in Parlamento. Gusmeroli in fibrillazione per Filosa
16:06 Mercoledì 23 Luglio 2025Dopo il gelo con Tavares e l'eleganza ovattata di Elkann, il nuovo Ceo atteso in audizione alla Camera. Il presidente della commissione non sta più nella pelle quasi fosse lui, più che il Governo, l'interlocutore privilegiato del gruppo
Dopo la débâcle comunicativa di Carlos Tavares e il tentativo – più felpato – di ricucitura affidato a John Elkann, ora tocca ad Antonio Filosa l’onere di presentarsi davanti al Parlamento italiano. Il nuovo Ceo di Stellantis, napoletano doc, manager di lungo corso cresciuto in Fiat sotto l’ala di Sergio Marchionne e poi approdato ai vertici globali del gruppo, è stato convocato in audizione alla commissione Attività produttive della Camera. Ad annunciarlo con i consueti toni solenni è Alberto Gusmeroli, presidente leghista della commissione, noto tanto per la fedeltà al Capitano quanto per l’ego ipertrofico che non perde occasione di esibire in ogni circostanza pubblica: “Prosegue il costruttivo lavoro di interlocuzione fra il Parlamento e Stellantis, con lo scopo di tutelare la competitività dei nostri siti produttivi e conseguentemente i posti di lavoro in ambito automotive. Ho chiesto al nuovo Ceo di intervenire in audizione, ottenendone la disponibilità dopo la presentazione del nuovo piano industriale dell’azienda”.
E naturalmente, come da prassi gusmeroliana, non poteva mancare il tributo a sé stesso: “Continua, dunque, il costante e serrato confronto sul mantenimento degli impegni industriali assunti da Stellantis in Italia: obiettivi delineati in questi mesi anche grazie al positivo dialogo intercorso con la commissione Attività produttive della Camera che ho l’onore di presiedere”. Un’onorificenza che l’onorevole Gusmeroli rivendica a ogni piè sospinto, come se fosse lui – più che il Governo – l’interlocutore privilegiato di Stellantis. Nella sua narrazione, è la commissione da lui guidata a tenere le redini del confronto, e in fondo non è un mistero che il sindaco Bonaparte di Arona (che per lui è caput mundi) – grande fan della visibilità e delle incursioni mediatiche – consideri questo dossier come una delle grandi occasioni per rilanciare la propria centralità politica.
Il riferimento è al fitto calendario di audizioni che hanno visto, nei mesi scorsi, prima l’intervento di Tavares – accolto da una raffica di critiche bipartisan per toni e contenuti – e poi quello, più ovattato e diplomatico, del presidente di Exor e azionista di riferimento del gruppo. Entrambi però non sono riusciti a dissipare i dubbi sul futuro degli stabilimenti italiani, tra riduzioni produttive, stop temporanei e una generale sensazione di ridimensionamento del ruolo del nostro Paese nella strategia globale di Stellantis.
Ora la palla passa a Filosa da poco promosso al vertice del colosso automobilistico, che sarà chiamato a illustrare nel dettaglio il nuovo piano industriale e, soprattutto, a rassicurare Governo e Parlamento su investimenti, volumi produttivi e mantenimento dei livelli occupazionali. In gioco non c’è solo la tenuta di una delle principali filiere industriali italiane, ma anche il credito politico che Stellantis può ancora vantare a Roma. E stavolta, più che la scenografia di una commissione in cerca di ribalta, a contare saranno i numeri e gli impegni concreti. In gioco c’è molto: la tenuta di una delle principali filiere industriali nazionali e la credibilità del gruppo automobilistico. Ma anche il prestigio – se non altro simbolico – del presidente Gusmeroli, che da Arona si prepara, come sempre, a dettare la linea anche a Mirafiori. Suma bin ciapà!


