ALTA TENSIONE

Pro Palestina, contro Torino. Antagonisti e maranza devastano il centro

Al termine della lunga giornata di protesta indetta da Cgil e sindacati di base le frange estremiste e violente si scatenano in piazza Castello e via Po distruggendo gli allestimenti di Portici di carta e scontrandosi più volte con le forze dell'ordine

Una notte di violenti disordini ha travolto il centro di Torino, lasciando in macerie gli allestimenti della kermesse libraria “Portici di Carta”, in programma per il weekend. Quella che era iniziata come una giornata di proteste a sostegno della causa palestinese e della Global Sumud Flotilla si è trasformata in una escalation di violenza, culminata in scontri tra un gruppo di manifestanti e le forze dell’ordine in piazza Castello e via Po.

La giornata aveva visto migliaia di persone riversarsi nelle strade di Torino, con cortei organizzati da Cgil, Usb e Si Cobas, affiancati da studenti delle scuole superiori e universitari. Le azioni di protesta si sono concentrate su obiettivi simbolici: al mattino, un magazzino Amazon a Brandizzo è stato bloccato, mentre durante l’Italian Tech Week alle Ogr, dopo il raid della sera precedente, un manipolo di manifestanti ha tentato di raggiungere la sede dell’evento, dove erano presenti il presidente di Stellantis John Elkann, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il fondatore di Amazon, Jeff Bezos. La polizia, schierata in assetto antisommossa, ha risposto con lacrimogeni e cariche per impedire l’accesso. Nel primo pomeriggio, un altro blitz ha preso di mira la sede di Leonardo, accusata di fornire tecnologia militare a Israele, con un cancello sfondato e auto dei dipendenti danneggiate. Contemporaneamente, un corteo bloccava la rotonda Maroncelli, paralizzando il traffico di Torino Sud.

In serata, l’ennesimo corteo ha percorso corso Regina Margherita e corso Francia, generando tensioni con automobilisti per l’assenza di vigili a gestire il traffico. Ma è stato in centro che la situazione è precipitata. Intorno alle 22, mentre il grosso del corteo si trovava in piazza Castello, un gruppo di circa cento giovani, tra cui attivisti dei centri sociali e seconde generazioni di origine nordafricana, ha attaccato le forze dell’ordine a Porta Susa con lanci di bottiglie e pietre. Gli scontri si sono poi spostati davanti alla prefettura e lungo via Po, dove i manifestanti hanno devastato gli stand di “Portici di Carta”. Tavoli e sedie sono stati spaccati e usati come armi, cassonetti incendiati, transenne divelte per creare barricate improvvisate. La polizia ha risposto con idranti e lacrimogeni, mentre due ambulanze sono intervenute in piazza per prestare soccorso. Per quasi due ore, il centro città è rimasto ostaggio della violenza. Solo dopo l’una di notte, con la maggior parte dei manifestanti dispersa, le forze dell’ordine hanno ristabilito la calma. Questa mattina, Torino si risveglia con i segni della devastazione: gli allestimenti distrutti, cestini sradicati e un’eco di tensione che ancora attraversa la città.

Notte di scontri a Torino

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