Torino reagisce alla guerriglia: "Serve una risposta decisa"
14:16 Sabato 04 Ottobre 2025Dopo gli scontri e le devastazioni ai cortei Pro Pal il prefetto Cafagna convoca d'urgenza il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica con il sindaco Lo Russo: nel mirino le frange antagoniste. Mentre la Digos passa al setaccio i filmati la Procura ha già aperto fascicoli
“Una risposta istituzionale decisa e corale”. È questa la formula – tanto secca quanto eloquente – con cui il prefetto di Torino, Donato Cafagna, ha sintetizzato l’esito del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica riunito d’urgenza questa mattina in Prefettura, alla presenza del sindaco Stefano Lo Russo e di un rappresentante della Procura. L’incontro è seguito ai disordini esplosi nel centro di Torino al termine della manifestazione di solidarietà con Gaza, degenerata in scontri violenti tra un gruppo di incappucciati e le forze dell’ordine schierate in piazza Castello.
Danni e devastazioni
La notte è stata lunga e costosa. Tra cestini dati alle fiamme, arredi distrutti e tavoli ribaltati, anche la vigilia di Portici di Carta – la manifestazione libraria in programma nel weekend – è stata segnata dal caos. Il danno d’immagine, oltre che materiale, pesa ora sul bilancio della città e sulla macchina organizzativa dell’evento. “Ciò che è accaduto a Torino in questi giorni è indegno per la nostra città – tuona la presidente di Ascom Confcommercio, Maria Luisa Coppa –. Questa notte, il lancio di pietre e transenne, il danneggiamento delle strutture già allestite per Portici di Carta, e il caos che ha costretto i baristi a barricarsi nei loro locali ci fanno dire che questa non è la nostra Torino!”.
La leadership degli antagonisti
Dal vertice di piazza Castello è emersa una lettura netta: dietro l’ondata di violenza ci sarebbe un coordinamento riconducibile agli ambienti dell’antagonismo torinese e dell’area anarchica, che avrebbe trascinato con sé anche studenti e giovani di origine straniera. Un copione già visto, ma che – come sottolinea la nota della Prefettura – sta assumendo tratti sempre più strutturati e organizzati. Insomma, Askatasuna e la galassia antagonista trova sempre nuovo terreno fertile per il proselitismo.
L’indicazione arrivata dal Comitato è chiara: rafforzare il monitoraggio degli ambienti antagonisti, alla luce delle nuove iniziative già preannunciate per la prossima settimana, e procedere con l’identificazione puntuale dei responsabili.
Riflettori della Procura
Sul fronte giudiziario, la Procura di Torino, guidata da Giovanni Bombardieri, ha già aperto più fascicoli d’indagine. Le prime inchieste riguardano i blocchi alle stazioni di Porta Nuova e Porta Susa e l’assalto alla sede di Leonardo di corso Marche, culminato con danneggiamenti alle auto dei dipendenti e danneggiamenti.
Ma non è tutto: altri dossier si stanno accumulando in queste ore sulle scrivanie dei magistrati per i raid alle Ogr, l’invasione della pista dell’aeroporto di Caselle e il blocco del raccordo autostradale verso lo scalo Sandro Pertini. “Accerteremo con celerità le responsabilità sui fatti di violenza accaduti ieri e l’altroieri che non sono in alcun modo tollerabili. Lo faremo anche a tutela di chi ha manifestato e manifesta pacificamente”, ha assicurato Bombardieri.
Le ipotesi contestate variano a seconda dei casi: resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato, interruzione di pubblico servizio. La Digos ha già isolato centinaia di volti attraverso i filmati delle forze dell’ordine e prosegue nel lavoro di identificazione. Gli inquirenti vedono una progressiva saldatura tra collettivi antagonisti e frange anarchiche, in particolare un nucleo di quindici soggetti riconducibili all’area di Askatasuna, che avrebbe avuto un ruolo propulsivo nelle azioni più eclatanti.
L’allarme per la prossima settimana
Le autorità temono che le tensioni possano riaccendersi nei prossimi giorni, alla luce delle nuove iniziative di protesta annunciate. Il dispositivo di sicurezza è già in fase di potenziamento e non si esclude un inasprimento delle misure di ordine pubblico in vista dei prossimi appuntamenti. Torino si ritrova così a fare i conti, ancora una volta, con un antagonismo che torna a incendiare le piazze, sfruttando movimenti e cause popolari per innestare una spirale di violenza e distruzione. La città e le istituzioni, assicurano Prefettura e Procura, non resteranno a guardare. Suonare al campanello di Lo Russo.


