SALA ROSSA

Bandiera della Palestina dal balcone, quella Usa e di Israele in Sala Rossa

Scontro di vessilli al Comune di Torino. Dopo le comunicazione dell'assessore sulla manifestazione Pro Pal di venerdì in aula scoppia la gazzarra. Fibrillazioni nel centrosinistra: consiglieri di Demos e Moderati in sciopero - VIDEO

In consiglio comunale è gazzarra su Gaza. Se Sheldon Cooper, il protagonista di Big Bang Theory, oggi fosse stato nella Sala Rossa di Torino avrebbe avuto molto materiale per allestire una puntata del suo programma preferito, “Divertiamoci con le bandiere”. Ognuno ha tirato fuori la sua preferita: centrodestra, Movimento 5 stelle e anche il radicale Silvio Viale. A completare la baronda che ha regnato durante la seduta del Consiglio comunale ci si è messa anche la maggioranza di centrosinistra che, tanto per cambiare, ha continuato a litigare. Tutto questo mentre il sindaco Stefano Lo Russo è a Berlino per partecipare a un evento di Bloomberg. Di questo passo arrivare al 2027 per il centrosinistra sarà una vera e propria impresa.

Le parole dell'assessore

Anche oggi in Consiglio comunale non si è parlato di Torino. Fino alle 17 circa il tema principale della seduta è stata la Palestina e la manifestazione dello scorso venerdì. In principio per ascoltare le comunicazioni dell’assessore alla sicurezza Marco Porcedda che ha riferito in merito alla posizione della città sui gravi fatti di violenza avvenuti alle Ogr e in piazza Castello; successivamente, soprattutto, per mettere a posto i conti interni al centrosinistra.

La cronaca delle posizioni istituzionali non può mancare di sottolineare la presa di distanza della Città da chi si è reso protagonista di atti di violenza e vandalismo. Porcedda, che di professione è carabiniere, ha spiegato che “Torino non può e non vuole essere ostaggio di una frangia di violenti”, ma ha anche ringraziato “le decine e decine di migliaia di persone che hanno sfilato pacificamente in sostegno della causa palestinese, una mobilitazione estremamente significativa, ordinata e pacifica, che ha rappresentato una bella giornata di democrazia”.

Il video della bagarre il Sala Rossa

Bandiere e scioperi improvvisati

Quello che però poteva essere un dibattito dai toni istituzionali su un tema che divide in modo netto i partiti si è trasformato in pochi secondi in bagarre. Nemmeno il tempo di far sedere l’assessore Porcedda che Fratelli d’Italia, Lega e Viale inscenano una protesta in aula contro gli esponenti del centrosinistra che durante la manifestazione di venerdì hanno esposto una bandiera palestinese dal balcone del Comune.

Qui la bandiera della Palestina dal balcone

“Queste sono le uniche bandiere degne di sventolare in questo palazzo”, hanno urlato i meloniani Enzo Liardo e De Benedictis sventolando il tricolore e la bandiera americana. “Guarda che la bandiera dell’Italia è al contrario”, li canzona Sara Diena di Sinistra Ecologista. “Grazie Trump”, ha aggiunto il leghista Giuseppe Catizone; mentre Viale, oltre al vessillo a stelle e strisce, ha esposto anche quella israeliana: “A provocazione si risponde con provocazione”.

Non basta la convocazione dei capigruppo da parte della presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo (Pd) a portare ordine in aula perché al termine dell’intervento di Andrea Russi del Movimento 5 stelle anche i pentastellati sventolano la bandiera della Palestina. E, per non farsi mancare nulla, la vicepresidente del consiglio Ludovica Cioria (Pd) distribuisce fotocopie di una vecchia foto di Roberto Rosso sul balcone di Palazzo di Città quando aveva esposto uno striscione “Sì Tav”.

La lite non finisce

Potrebbe essere finita qui? No, perché una volta quietatasi l’opposizione iniziano i litigi in maggioranza ed ecco che per l’ennesima settimana di fila Demos e Moderati decidono di distinguersi dai propri colleghi del centrosinistra. Simone Fissolo, Ivana Garione ed Elena Apollonio lasciano la seduta in segno di protesta contro il fatto che venerdì sono state sconvocate le commissioni consiliari per aderire allo sciopero. Oggi a incrociare le braccia sono loro.

L’ennesima presa di distanza nei confronti dell’area più a sinistra della maggioranza. “A forza di protestare capiranno che bisogna invertire la rotta”, spiega Apollonio dopo essere uscita dall’aula. Lo sciopero però termina una decina di minuti dopo quando sono costretti a rientrare in Sala Rossa per garantire il numero legale alla maggioranza e permettere l’intervento di Claudio Cerrato, il capogruppo del Pd. Di questo passo però, arrivare al 2027 per il centrosinistra sarà logorante e difficile.

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