LE REGOLE DEL GIOCO

Testolin resta in pista, ma in Valle d'Aosta ballano ancora i ricorsi

Il parere del costituzionalista Lupo dà ragione al presidente uscente, che può così essere confermato per un terzo mandato. Intanto Avs vuole indietro il suo seggio: se il Tribunale di Aosta non le darà ragione è pronta a rivolgersi al Tar

Un verdetto nel segno della continuità. Il parere legale del professor Nicola Lupo, costituzionalista della Luiss, ha chiarito che Renzo Testolin, presidente uscente della Valle d’Aosta, può ricandidarsi alla guida della Regione. Il documento, inviato oggi al Consiglio regionale, interpreta la norma sui limiti dei mandati per i membri della Giunta, aprendo la strada a un possibile nuovo mandato per Testolin, a capo degli autonomisti dell’Union valdotaine. Intanto non si fermano iricorsi elettorali: l’ultimo, presentato da Avs-Rete civica, chiede di rivedere la ripartizione dei seggi, rischiando così ritardare l’avvio della nuova legislatura.

Il parere di Lupo

La questione ruota attorno all’articolo 3, comma 3, della legge regionale n. 21 del 2007, che limita a tre i mandati consecutivi in Giunta. Nel suo parere pro veritate, Lupo spiega che Testolin e il vice presidente uscente Luigi Bertschy possono ricoprire un’ulteriore carica nella prossima legislatura. Questo perché, nella XV legislatura, i loro ruoli in Giunta sono durati meno di due anni, sei mesi e un giorno, rientrando nell’eccezione prevista dalla norma. Lupo sottolinea il ruolo del Presidente del Consiglio regionale, che deve verificare l’eleggibilità dei candidati prima del voto in aula. “Il Presidente – scrive – ha il compito di escludere dalla scheda elettorale i nominativi dei candidati in ipotesi ineleggibili”, a meno che il Presidente della Regione non abbia già adeguato la lista proposta.

Scontro tra giuristi

Il parere era stato richiesto dall’ufficio di presidenza il 10 ottobre, dopo che gli esperti nominati dalle parti avevano espresso giudizi discordanti. Testolin e Bertschy avevano già presentato un parere del professor Enrico Grosso, costituzionalista dell’Università di Torino, favorevole alla loro rieleggibilità. Di contro, la consigliera Chiara Minelli, rieletta tra le fila di Avs, aveva prodotto un parere del professor Andrea Morrone, docente di Diritto costituzionale all’Università di Bologna, secondo cui i due non sarebbero rieleggibili per un quarto mandato.

Coalizioni in formazione

Alle elezioni del 28 settembre scorso, Testolin ha ottenuto 3.808 preferenze, risultando il candidato più votato. L’Union valdotaine, tradizionalmente incline a premiare i più suffragati, è al lavoro per formare una coalizione. Le consultazioni puntano a un’alleanza di sole forze autonomiste, che garantirebbe 19 seggi su 35, con la possibilità di un successivo allargamento a Pd o Forza Italia. La prima seduta del Consiglio regionale è prevista per il 28 ottobre, quando si eleggeranno il Presidente della Regione e la Giunta. Ma su questa data incombe lo spettro dei ricorsi, che se accolti potrebbero far slittare l’avvio della legislatura.

Ricorsi in arrivo

Sul fronte opposto infatti, Avs-Rete civica prepara un’istanza di annullamento in autotutela al Tribunale di Aosta per l’assegnazione dei seggi. “Abbiamo riscontrato anomalie nei verbali elettorali”, spiega la consigliera Minelli. La formazione di sinistra, che ha ottenuto due seggi dopo una verifica che ne ha tolto uno rispetto ai tre inizialmente assegnati, annuncia che se l’istanza non sarà accolta si rivolgerà al Tar. Il parere di Lupo dà un vantaggio a Testolin, che si avvia verso la permanenza alla guida della Regione autonoma, ma i ricorsi di Avs-Rete Civica rischiano di rallentare il processo della sua nuova incoronazione. La prima seduta del Consiglio sarà cruciale per definire non solo la leadership, ma anche il perimetro della nuova maggioranza, la cui tenuta è tutt’altro che garantita.

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