Danneggiamenti e truffe online, Torino prima per vandalismo
11:15 Lunedì 03 Novembre 2025Un Piemonte double-face, quello che emerge dai dati del Viminale. Mentre il capoluogo scala la classifica nazionale per i danni a veicoli, immobili e spazi pubblici, le province si mostrano più sicure. Vercelli terza per prostituzione e pornografia minorile
In un contesto nazionale di lieve ma costante crescita della criminalità, con 2,38 milioni di reati denunciati in Italia (+1,7% rispetto al 2023 e +3,4% sul 2019), il Piemonte si conferma una regione a due velocità. Da un lato, Torino continua a scalare le classifiche negative, attestandosi come sesta città italiana per numero di delitti denunciati, con un incremento del 2,72% che la proietta al quinto posto assoluto tra le province meno sicure secondo l’Indice della Criminalità 2024 del Sole 24 Ore. Dall’altro, le province più piccole mostrano andamenti misti, con cali in alcuni casi che contrastano il boom dei reati predatori e informatici a livello nazionale.
I dati, elaborati dalla banca dati interforze del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno e resi noti in esclusiva al quotidiano economico, evidenziano come la micro-criminalità di strada – furti, rapine e danneggiamenti – stia trainando l’aumento, con il Piemonte che assorbe il 4,1% dei delitti totali nazionali.
Torino "capitale" di danneggiamenti e truffe digitali
Il capoluogo piemontese emerge come un hotspot della criminalità urbana, con 128.666 reati denunciati nel 2024, pari a 5.827,6 ogni 100 mila abitanti. Questo tasso la colloca dietro a Milano (7.000 denunce ogni 100 mila abitanti, in lieve calo del 2%), Firenze (+7,4%) e Roma (+5,9%), ma davanti a Bologna e Rimini. Rispetto al 2023, l’incremento del 2,72% riflette un recupero post-pandemia: i volumi superano i livelli del 2018, trainati da un +3% nazionale nei furti e +3,9% nei reati legati alla droga.
A livello locale, Torino si distingue per picchi preoccupanti in specifici settori. La città è prima in Italia per danneggiamenti (1.266,5 ogni 100 mila abitanti), un dato che quadruplica la media nazionale e segnala un degrado urbano in espansione: atti vandalici su veicoli, immobili e spazi pubblici, spesso legati a micro-conflitti sociali o bande giovanili. Non meno allarmante la seconda posizione per truffe e frodi informatiche (731,7), in linea con il boom nazionale del +47% in Piemonte per i delitti cyber negli ultimi quattro anni, dove le province come Torino assorbono il 60% dei casi regionali. Qui, le vittime sono prevalentemente anziani e piccole imprese, colpite da phishing e raggiri online che sfruttano la digitalizzazione accelerata post-Covid.
Terza piazza per furti con strappo (56,3), Torino conferma un trend di aggressività predatoria: +17% nei furti in generale a livello nazionale, con la città sabauda che vede un +24% nelle rapine in strada rispetto al 2022. “Questi numeri non sono solo statistiche: testimoniano una fiducia crescente nelle forze dell’ordine, ma anche una percezione di insicurezza diffusa tra cittadini e commercianti”, commenta un esperto del Viminale citato dal quotidiano di Confindustria.
Le province tra resilienza e criticità
Fuori dal capoluogo, il Piemonte presenta un quadro più eterogeneo, con tassi di criminalità media-bassi che collocano la maggior parte delle province nella seconda metà della classifica nazionale su 106. Questo contrasta con la concentrazione del 30% dei reati italiani nelle 14 città metropolitane, dove Torino da sola pesa per il 23% dei delitti regionali. Torino occupa la sesta posizione nazionale con 5.827,6 reati ogni 100 mila abitanti e un incremento del 2,72% rispetto al 2023, distinguendosi come prima per danneggiamenti e seconda per truffe informatiche.
Alessandria si attesta al 36º posto con 3.551,1 reati ogni 100 mila abitanti, in calo del 2,99% e con furti in linea con la media nazionale. Novara la segue al 37º con lo stesso tasso di 3.551,1, ma in crescita dell’1,48% e un +22% nei reati ambientali. Biella è 58ª con 3.132,7 reati ogni 100 mila abitanti (+2,29%), segnata da un aumento dei furti ma bassa incidenza di violenza. Asti occupa il 64º posto con 3.022 reati (+0,14%), stabile e concentrata su reati rurali come i furti agricoli. Vercelli è all’81º con 2.802,7 reati (-2,06%), ma terza in Italia per prostituzione e pornografia minorile (5,4). Il Verbano-Cusio-Ossola è 87º con 2.731,1 reati (-0,52%), influenzato dal turismo stagionale sui furti. Cuneo chiude al 98º posto con 2.464,1 reati ogni 100 mila abitanti (+1,42%), tra le più sicure nonostante un +29% nelle denunce per reati ambientali.
Alessandria e Vercelli in controtendenza al trend nazionale con cali rispettivamente del 2,99% e 2,06%, grazie a una minore densità urbana e a interventi di prevenzione. Novara e Biella, invece, seguono l’aumento medio (+1,7%), con picchi nei reati ambientali (+22% regionale, undicesimo posto in Italia per ecomafie). Vercelli spicca per un dato inquietante: terza in Italia per prostituzione e pornografia minorile (5,4 ogni 100 mila abitanti), un fenomeno legato a vulnerabilità sociali e reti online, in crescita del 16% nazionale per i minori coinvolti in reati. Cuneo chiude la fila come una delle province più sicure, con tassi inferiori alla media pre-Covid, nonostante un +1,42% trainato da furti in esercizi commerciali.
Nel complesso, il Piemonte registra 1.659 reati ambientali (+22% vs 2023), ma un calo provvisorio nei primi sei mesi del 2025 (-4,9% nazionale, trend simile in regione). Gli stranieri denunciati sono +8,1% sul 2019 (287.396 totali in Italia), mentre i minori salgono a +16% (38.247), con un arrestato su quattro per rapine under 18.
Un quadro polarizzato
A livello Italia, il 2024 segna il quarto anno di crescita consecutiva, con furti (+3%) e droga (+3,9%) in testa, ma cali in incendi e truffe informatiche. Le grandi città assorbono il 23,5% dei delitti, e il Piemonte – con il suo mix di metropoli e province – riflette questa polarizzazione. Esperti come l’ex procuratore di Milano Francesco Greco sottolineano: “Aumentano le denunce per maggiore fiducia nelle istituzioni, ma i reati violenti restano alti e alimentano insicurezza”.
Per il Piemonte, la sfida è bilanciare risorse: più Ai per la videosorveglianza a Torino, prevenzione nelle province per contrastare cyber-truffe e micro-criminalità. In un 2025 che parte con segnali positivi, la regione ha l’opportunità di invertire la rotta. Ma senza investimenti mirati, il rischio è che Torino trascini l’intero Piemonte in una spirale di percezione negativa, lontana dalla resilienza delle sue realtà provinciali.



