Castelli, un questore a 5 stelle
16:53 Martedì 19 Marzo 2013 11L'ex staffista del capogruppo in Regione, Bono, è la candidata del Movimento alla carica parlamentare. Lo ha stabilito la delegazione dei deputati. Tra gli impegni assunti quello di risparmiare sui collaboratori esterni. Proprio lei?
Da Palazzo Lascaris a Montecitorio, sempre in prima linea. La neo deputata piemontese Laura Castelli è stata scelta dai colleghi del Movimento 5 stelle per ricoprire la carica di questore della Camera. La decisione al termine di una riunione chiamata dagli stessi protagonisti “graticola”, trasmessa in streaming sul portale internet “La Cosa”. Gli altri candidati erano Carla Ruocco, eletta come secondo candidato, Sebastiano Barbanti, Mattia Fantinati e Giorgio Sorial. Con ogni probabilità sarà dunque l’ambiziosa ex collaboratrice del capogruppo in Regione Piemonte Davide Bono a ricoprire il primo incarico di responsabilità all’interno di palazzo Montecitorio, dopo la scelta del capogruppo. Tutti i candidati, sollecitati dai partecipanti all’incontro, hanno affermato di essere disposti a «rinunciare ai privilegi della figura del Questore» in caso di elezione. «Sì, anzi, “assolutamente sì”», è stata la risposta. «Decideremo assieme in base a quello di cui ci sarà bisogno, anche sui collaboratori esterni». Un'affermazione che ha fatto storcere il naso anche ad alcuni dei presenti. Che proprio la Castelli voglia risparmiare sui portaborse - lei che di mestiere ha fatto sempre quello, prima in una lista civica e poi nel gruppo regionale grillino - è sembrato al limite del paradosso. Eppure, per sua fortuna, quello dei collaboratori, è stato un capitolo di spesa sul quale il suo ex datore di lavoro non è mai stato troppo parsimonioso.
Quello del questore è un incarico delicato nell’ambito dei lavori parlamentari. Il Collegio dei Questori, formato da tre deputati, è l’organo che vigila sull’applicazione delle norme e delle direttive del presidente, che elabora annualmente il progetto di bilancio interno (che si aggira attorno agli 1,3 miliardi di euro), sovrintende alle spese della Camera, al cerimoniale, al mantenimento dell’ordine e alla sicurezza delle sedi.