Terzo Valico, se Moretti dice no

Non è concepibile in nessun paese normale che un Governo abbia nei suoi programmi un'opera assurda, inutile e pericolosa come quella che congiunge Genova a Milano. Lo afferma anche l'ad di Fs. Solo per Pd e Pdl è strategica. Cui prodest?

Come le rondini al cambio di stagione,  arriva puntuale l'esternazione da parte dell’ad di Ferrovie dello Stato Moretti con la messa in dubbio dell'utilità del Terzo Valico.  Non è la prima volta: è avvenuto in varie occasioni, anche qualche mese fa durante un convegno a Padova.

Di nuovo c'è che questa volta Moretti, nonostante tutto un sostenitore del progetto AV/AC, lascia intendere che quest'opera non sarebbe poi così strategica per FS, ma che c’è chi la vuole fare a tutti i costi. Quello che non è nuovo è l'immediato insorgere del ministro di turno, Maurizio Lupi nel caso specifico,  e dei Senatori Pd che raggiungono vette altissime quando dichiarano inconcepibile in un paese normale che un amministratore di una holding pubblica si permetta di mettere in discussione un'opera che è nei programmi del socio della holding, ovvero il Governo. Dimenticandosi che un Governo può cambiare e di conseguenza anche gli obiettivi.

Quello che non è concepibile in nessun paese normale semmai è che un Governo abbia nei suoi programmi un'opera assurda, inutile, pericolosa per persone e ambiente e senza alcuna giustificazione basata su dati reali come il Terzo Valico. I senatori Pd lasciano intendere come il rinnovo dei vertici del gruppo da loro citato avrebbe dovuto garantire di non avere problemi sulla realizzazione del Terzo Valico,  a tutela degli interessi di chi quest'opera la vuole fare a prescindere dalla sua effettiva utilità.

Si parla di senso di responsabilità e spirito di collaborazione delle comunità locali,  quando piuttosto si dovrebbe dirlo di amministrazioni locali compiacenti, perché le comunità locali attendono ancora ora risposte chiare su effettiva utilità,  costi/benefici e problematiche ambientali, non ultimo il misterioso protocollo amianto. Ma evidentemente il bene dei cittadini e dei territori viene in second'ordine rispetto, come sempre, agli interessi particolari. Risulta comunque illuminante il fatto che chi dovrebbe gestire la linea, un tecnico, bocci un investimento che invece la politica continua a dipingere come fondamentale.
Cui prodest?

 

*Senatore, candidato presidente Regione Piemonte e portavoce di Novi Ligure Movimento 5 stelle

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