A comandare è la Lega

Eravamo stati facili profeti nel prevedere che il centrodestra piemontese sarà una cosa diversa da quello conosciuto finora. Sarà cioè un centrodestra a trazione leghista e questo, indipendentemente dal fatto che, in caso di vittoria alle prossime regionali, esprimerebbe un presidente che appartiene al partito di Berlusconi.

La trattativa si è  conclusa secondo quanto previsto dal copione: i leghisti avrebbero il presidente del Consiglio, il vicepresidente della giunta e la maggioranza degli assessori in giunta. Ergo: Cirio sarebbe un presidente più che dimezzato. La linea la detterebbe la Lega e tutti gli altri avrebbero un ruolo da comprimari. Saranno appagati del fatto di essersi re-impossessati del potere ma per il resto...

Berlusconi ha annunciato di voler visitare il cantiere Tav in Piemonte per riaffermare la centralità dell'opera. Sta tentando di rianimare un partito sempre più in difficoltà e nel quale e in corso una emorragia dia quadri e voti verso l’alleato leghista. Il leader di Forza Italia è un persona anziana, senza più il carisma di un tempo. Si batterà per tenere Forza Italia sopra il 10%, se le europee dovessero andare in un certo modo per il centrodestra e probabile che Salvini scarichi Di Maio e riproponga una alleanza  con Berlusconi e la Meloni anche sul piano nazionale.

Ma così avverrebbe per il Piemonte, sarà Salvini a “distribuire le carte”. Del resto questo è stato l’obiettivo del leader leghista: allearsi con il M5s nella convinzione che sarebbe riuscito a condizionare le scelte principali del nuovo governo e che questo gli avrebbe consentito di crescere nei consensi fino al punto di diventare la forza maggioritaria del centrodestra. Le elezioni europee lo certificheranno e a quel punto lui avrà le mani libere per rifondare un nuovo centrodestra a guida leghista.

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