Facciamo due partiti

È successo qualcosa di strano alle elezioni europee appena trascorse. Il Pd ha fatto breccia tra gli industriali, i piccoli imprenditori, il ceto medio non solo del nord-est ma di tutta Italia. Di qui l’idea, che non è un inedito, di dare vita ad un polo liberaldemocratico, che vada ad occupare lo spazio immediatamente a destra del Pd: europeista, liberale nei diritti e liberista in economia, anti-populista e anti-sovranista. Se ne era già parlato, tempo fa: non è più utopia pensare che per porre fine alle eterne diatribe all’interno del partito capitanato dal mite ma deciso Zingaretti si creino i presupposti per fare nascere due partiti distinti, rivolti verso due elettorati distinti, per poi ritrovarsi dopo le elezioni. È per questo che, al di là delle dichiarazioni di facciata dei maggiorenti, è da  considerare il tutto come  parte di un ragionamento su cui costruire la proposta politica del futuro.

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