Non confondiamo le cose

Fregolent accosta e sovrappone due questioni non paragonabili. Un conto è la segreteria regionale, che si è costituita sei mesi fa e ha ereditato una situazione del partito piemontese sfibrata da quasi lunghi mesi di vacanza degli organismi. Può anche aver fatto qualche errore ma ha dovuto mettere le pezze alle lacerazioni precedenti. Tutt’altra cosa è l’esaurimento, ad Alessandria, di un’esperienza di maggioranza, di cui abbiamo fatto organicamente parte, lunga ormai più di tre anni, scanditi da successive sconfitte, nel capoluogo, alla provincia, sino all’ultima campagna elettorale, nella quale anziché mettere avanti l’interesse complessivo del partito ognuno ha giocato la propria partita di corrente. Ne abbiamo responsabilità anche noi? Certo, e infatti i nostri si sono dimessi. Altrimenti avremmo solo chiesto le dimissioni del segretario. Che però è impensabile possa chiamarsi fuori, giacché più che agli altri a lui toccava tenere unite tutte le anime che lo avevano eletto.

Questo è il punto, rispetto al quale il livello regionale non c’entra nulla. E se anche qualcuno ce lo facesse entrare, ciò non sposterebbe di una virgola la questione di Alessandria. La chiamata in causa di Ravetti è fuori luogo. Fregolent sa bene che egli ha semplicemente fatto il suo dovere nelle istituzioni, dando corso alle impostazioni della giunta con lealtà, anche quando esse erano in contrasto con il suo interesse di rappresentante territoriale. Quanto a me, per ciò che attiene il mio attuale incarico da tesoriere, sono ovviamente a disposizione di tutti coloro che vorranno avere notizie sul lavoro di questi mesi. Ma voglio rassicurare tutti: l’idea che qualcuno possa contestare il mio operato non mi turba certo il sonno. Svolgo un servizio difficile e per molti aspetti antipatico, per far quadrare il cerchio. Lo faccio volentieri, e ho rinunciato di buon grado a un importante incarico nazionale per continuare a farlo. Per quanto riguarda questa funzione, per me tutti sono uguali. Ma non rinuncerò a dire la mia sul piano politico, soprattutto per quanto riguarda la federazione di cui faccio parte.

*Daniele Borioli, tesoriere Pd Piemonte

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