Tutti nel sacco di Salvini

Un fulmine a ciel sereno? Macché: il capitano Salvini ha fatto bene i suoi calcoli forte del 38% che lo vede lanciato a diventare premier. Voto subito e via i signor no 5 stelle. E gli altri? Ahimè annaspano: ecco i perché. I calcoli dei partiti fuori dal governo, fino a ieri, sembravano luccicanti come oro.​ Il Pd di Nicola Zingaretti vedeva a portata di mano la possibilità di sostituire la classe parlamentare legata al vecchio club renziano con nuovi fedelissimi. Forza Italia spingeva sulle elezioni anticipate per evitare una scissione e ripristinare il vecchio schema del centrodestra. Fratelli d’Italia accarezzava la possibilità di aumentare di un terzo i parlamentari e tornare a Palazzo Chigi.

Ma ora che si è arrivati al giro di boa, ora che l’idea di una campagna-lampo si concretizza, per di più con l’idea che la Lega corra da sola, quel luccichio comincia ad appannarsi e la rupture appare assai meno promettente mentre si impone una chiara evidenza:​ l’unico a cui conviene lo strappo è Matteo Salvini, tutti gli altri rischiano di ricavarne solo cenere. Ecco perché andare al voto conviene solo al  “Capitano” con l'appoggio di Fratelli d'Italia... addio Pd, Forza Italia e Movimento 5 Stelle.

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