L'eterno ritorno della Dc

Strano a dirsi ma quanto di surreale ed irreale sta accadendo in questi giorni è che i Cinquestelle oggi si ritrovano quasi geograficamente al centro del gioco politico, sono l’ago della bilancia di questa crisi, sono loro il passepartout di soluzione della crisi, loro a essere l’invariabile della politica dei due forni. Di cui, come si ricorderà, era teorico​ Pierferdinando Casini.​ Sì certo, anche lui democristiano.​ Si possono anche fare ironie ma è un fatto che se la crisi troverà uno sbocco e una soluzione in Parlamento lo si dovrà al lascito politico culturale della Dc. Che ha assorbito anche il partito che voleva aprire il parlamento come una scatoletta di tonno e il suo capo politico, quel Luigi Di Maio che un anno fa minacciava l’impeachment a Mattarella. Il centro come grande magnete, il luogo dove tutto ricomporre e decantare. Dove anche Salvini, che chiede tardivamente a Di Maio di tornare amici per governare un altro poco assieme, oggi vorrebbe stare.

Attenzione aspettiamoci di tutto,peccato però che l'Italia va avanti,deve andare avanti...il taglio dei parlamentari va bene certo ma le politiche del lavoro?i tanti tavoli di crisi aziendali aperti?le migliaia di persone e famiglie che perderanno il lavoro,unica fonte di sostentamento per tante famiglie monoreddito?

Ma qualcuno ci pensa? Nessuno. Ah, dimenticavo il Pd… No per favore lasciamo perdere, questa è una cosa seria, che c'azzecca il partito democratico?

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