La sinistra ha abbandonato i poveri

Per almeno 30 anni la sinistra mi aveva insegnato il rispetto dei deboli e dei poveri, l’impegno nell’accompagnarli in percorsi di crescita, recupero sociale e culturale, per portarli alla dignità e all’integrazione capaci di dare loro un riscatto, la piena opportunità di inserirsi nel tessuto sociale attraverso un lavoro e una vita civile.

La sinistra torinese (come temo la sinistra nazionale) ha totalmente deluso queste aspettative scegliendo da molto tempo la strada del totale abbandono dei poveri e dei deboli (vedi le periferie completamente abbandonate a sé stesse) e preferendo la strada del facile e proficuo rapporto con poteri di élite economico/finanziarie funzionali a strategie espansive di certi settori della nostra società. Su questo non giudico, forse il tempo che stiamo vivendo necessita di queste strategie ma sul fatto che la sinistra abbia totalmente abbandonato i temi della povertà, del disagio e del dilagante sfacelo che da anni ormai popolano le nostre periferie (annessi e connessi) forse dovremmo seriamente riflettere.

Il caso Torino/Balon/Mercato di Libero Scambio è un esempio emblematico di questa, a mio avviso, scellerata strategia di pesantemente cinico progetto che vide l’allora amministrazione di sinistra porsi come roboante sostenitrice di poveri e derelitti. Il suo ideatore, persona per bene e molto onesta, Domenico Carpanini, vedeva in questo progetto una ipotesi temporanea di passaggio da una condizione “primaria” a una condizione di progressiva evoluzione socio/culturale delle masse di derelitti, ma purtroppo Carpanini (che ebbi la fortuna di conoscere molto bene come amico stimatissimo) morì troppo presto e il progetto venne monopolizzato da politici al potere ben diversi da lui che scelsero di mantenere per decenni le masse di poveri nella loro condizione depressa.

Da decenni e fino a ieri masse crescenti di disgraziati sono state ammassate in piena contiguità con il mercato del Balon, storico caposaldo di una tradizione importantissima della robusta Torino popolare e produttiva, vicino al mercato di Porta Palazzo. La sinistra “illuminata” invece di promuovere nei decenni passati (e ne avrebbe avuto tutto il tempo e le possibilità) percorsi di alfabetizzazione, di corsi professionali, di evoluzione e crescita delle intelligenze e dei talenti, di valorizzazione delle potenzialità creative dei disagiati, preferì mantenerli in una condizione di sudditanza perenne. Siete poveri, rimanete poveri: andate a raccattare mercanzie nell’immondizia, prendete merce rubata, cercate sulle strade, noi vi ammassiamo in uno spazio immenso, fuori controllo e privo di strutture e fate quello che volete. Siete poveri e rimarrete poveri per sempre.

Oggi finalmente un’amministrazione diversa ha predisposto un luogo civile, attrezzato igienicamente, circondato dal verde, dotato di illuminazione, di spazi pavimentati, che può usufruire di organiche zone di posteggio senza deleteri e inquinanti intasamenti di automezzi, un primo passo per dare una nuova dignità a questi poveri, per i quali speriamo in prospettiva si attueranno politiche di crescita. Ma no! Alla politica ostile tout court, alla stampa ostile, ai buonisti d’accatto, ai centri sociali, ai radical chic schierati, ai politically correct, insomma a quelli che evidentemente amavano il mantenimento perenne di così tanti poveri nella condizione di disgraziati condannati ad esserlo per sempre, questo non va! Complimenti!

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