Le piazze non sono tutte uguali
Mino Giachino* 09:00 Domenica 17 Novembre 2019 0
Caro Direttore,
le Piazze non sono tutte uguali. La più bella novità democratica dell’ultimo anno è indubbiamente rappresentata dalle Piazze Sì tav. Piazze pacifiche e ordinate. Piazze che hanno ottenuto un risultato enorme, hanno salvato l’opera del futuro perché farà passare da Torino e dalla Pianura Padana il Corridoio Mediterraneo che in futuro a Budapest incrocerà la Via della Seta ferroviaria. Piazze che hanno cambiato l’atteggiamento degli italiani verso le grandi opere dopo 20 anni egemonizzati anche nei giornali e nel mondo della cultura dai No Tav come dicono bene i sondaggi di Pagnoncelli. Un’opera che vale una decina di miliardi di lavoro nei prossimi anni e varrà l’aumento dei traffici commerciali e turistici nei prossimi decenni. Un’azione degna della terra di Cavour il più grande statista italiano.
La Piazza delle Sardine di Bologna è importante ma è una Piazza politica, la Piazza della sinistra che cerca di respingere l’assalto di Salvini. Il 10 novembre del 2018 quando parlavo a una Piazza Castello strapiena, che neanche De Gasperi riuscì a riempire, parlavo a gente di tutte le fedi politiche, da Fratelli d’Italia al Pd. E parlavo di una Infrastruttura, la Tav. A Bologna no, quelli in piazza avevano un nemico: Salvini.
Quelle Piazze non trovano ancora una rappresentanza? In parte perché tutte le forze politiche tranne la Lega e Fratelli d’Italia sono molto deboli. Ma noi Sì Tav abbiamo salvato l’opera più importante del futuro e soprattutto abbiamo cambiato il vento per le infrastrutture di trasporto. Dopo le nostre Piazze la stagione dei No è finita. Appena non avremo più i grillini al Governo e verrà nominato un ministro dei Trasporti competente, non avrà più le paure di questi anni perché saprà di avere la maggioranza degli italiani a favore della crescita. Ditemi se è poco per un Paese che da vent’anni non cresce. Mentre la Marcia dei 40.000, come disse Montanelli rappresentava la maggiorana che vuole lavorare, la Piazza Sì Tav rappresentava la maggioranza che vuole la crescita. Alcuni dicono che la cosiddetta società civile che ne sarebbe all’origine di fatto ha portato alla crescita dei 5 Stelle. Le Piazze dei Sì Tav hanno indebolito i 5 stelle.
Altra analisi. Queste Piazze non hanno sbocco politico e anche i nuovi partitini da Renzi a Toti a Calenda non hanno un grande risultato così come la nostra lista Sì Tav per le elezioni regionali piemontesi. Ma qui ha giocato la scarsissima disponibilità economica.
Io vorrei rimarcare però un’altra grande differenza. La grande Piazza Sì Tav che ho organizzato insieme alle madamine, che io volli senza bandiere di partito, era una piazza che ha raccolto la maggioranza silenziosa di chi non vuole la decrescita.
La Piazza Sì Tav grazie alla nostra regia ha portato la Lega a votare in Senato in modo diverso dalla maggioranza gialloverde alla mozione No Tav, salvando un’opera strategica che metterà in moto lavori per circa una decina di miliardi dalla parte italiana, che spingerà l’estensione della rete fino a Venezia e Trieste e Budapest. Se tutte le piazze dessero questi risultati dovremmo augurarci di averne una al mese.
Inoltre, con lo spostamento nei sondaggi a favore delle grandi opere, come dissi sul palco il 10 novembre 2018, ha cambiato il vento per le Infrastrutture dopo vent’anni di No a tutto che hanno bloccato l’economia italiana. Quella Piazza aveva nell’anima la lezione degasperiana “gli statisti guardano al futuro, i politici guardano alle prossime elezioni”. La piazza di Roma era contro la Raggi, la piazza di Bologna è contro il tentativo del centrodestra di vincere le elezioni regionali.
Le piazze se sono pacifiche sono tutte importanti e sono il segno della vitalità della democrazia di un Paese. La Piazza Sì Tav in aggiunta ha in corpo la battaglia per il rilancio della economia e del lavoro. Difatti anche Renzi, una volta No Tav, ora propone un Piano shock pieno di infrastrutture per rilanciare il Paese.
Mille grazie dell’attenzione
*Mino Giachino, Sì Tav Sì Lavoro
P.S. È tanto vero ciò che dico che siccome il Pd non vuole rompere con i 5 stelle la ministra De Micheli sta lavorando a modificare il progetto della Gronda di Genova. Noi a Torino abbiamo salvato la Tav, temo che Genova avrà una MiniGronda.