La politica è in crisi, forse inutile

Il disastro economico che pervade da un capo all’altro l’Europa, la stessa crisi del modello europeo fondato sul primato e sui vincoli dell’unione monetaria, ripropongono, con maggiore vigore rispetto al recente passato, il tema della funzione della politica nelle nostre società e quello della sua autonomia rispetto agli altri poteri.

I partiti, quelli di massa che abbiamo conosciuto nel corso del Novecento, non esistono più: sono stati sostituiti da simulacri di partito politico, dietro cui predominano soltanto le carriere personali dei leader ed il loro rapporto diretto con la massa elettrice, naturalmente passiva ed amorfa. In quanto all’indipendenza di questi leader, e delle loro organizzazioni, rispetto al potere dei mercati, delle istituzioni bancarie e dei grandi gruppi industriali, è inutile dire che è inesistente:

Il problema, tuttavia, è che le politiche portate avanti dai governi nazionali sotto la dettatura dei centri di potere finanziario europei, lungi dal risolvere la crisi in atto, evidentemente la stanno aggravando. Quando si dice che la cura è peggiore del male. Come in molti fanno notare, ormai, i continui tagli alla spesa pubblica, figli delle dissennate politiche di austerità imposte dall’Europa, stanno avendo effetti esattamente opposti a quelli che si prefiggono: meno consumi e occupazione, più debito e speculazione. Si è innescata una spirale austerità/recessione, d’altro canto, che sta ammazzando le nostre economie, negando ogni prospettiva.

Oggi in Europa la politica economica la fa più la Bce che i governi nazionali e la stessa Commissione

Ben vengano i movimenti di massa che coinvolgono i vari ceti della cittadinanza e scuotono la politica ponendo in obbligo la domanda:stiamo agendo correttamente? D’altronde sarebbe sbagliato considerare la democrazia solo un insieme di regole a presidio della libertà dei cittadini. La sua vera essenza risiede nel dare rappresentanza e forza di governo alle idee che arrivano dalla società, attraverso la mediazione delle forze politiche e delle organizzazioni di massa. Cosa succede oggi nelle nostre democrazie? L’azione dei governi è realmente l’espressione della volontà popolare? Il potere decisionale risiede effettivamente nel parlamento e nei governi nazionali? Chi afferma questo dice il falso, evidentemente. La crisi della politica risiede sempre più nella sua inutilità, essendo la sua attuale funzione quella d'esser soltanto il braccio armato burocratico di tutte le decisioni prese in altre sedi.

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