Il problema di FI non è Berlusconi

Andrea Fluttero è un amico ed è una persona per bene, ma questa volta non concordo con lui. La débâcle emiliana di Forza Italia e prima quella delle comunali del 2016 a Torino non nascono dal Presidente Berlusconi. Il 4 febbraio 2018, neanche due anni fa, alle elezioni politiche, Forza Italia, sempre guidata dal Cavaliere, ottenne il 14%.

Cosa è successo in 22 mesi? O cosa non è successo in questi 22 mesi?

I partiti vivono di proposte, di messaggi e di organizzazione, di leader che sappiano bucare lo schermo e fare la differenza con proposte e iniziative forti. Chi chiese con insistenza a Berlusconi di dare il via a Salvini per il Governo gialloverde? Su economia e lavoro, il primo problema degli italiani, le proposte di Forza Italia purtroppo non hanno bucato lo schermo. Ha ragione Guido Crosetto al centrodestra sta mancando Forza Italia che parli al ceto medio e al mondo delle imprese. Al mondo delle imprese manca un interlocutore come Forza Italia che ponga il tema dell’economia, della competitività e del fisco al centro della politica italiana e europea. Nel programma elettorale del 2018 non si parlava di infrastrutture e trasporti.

Quali messaggi, quali proposte di legge eclatanti ha portato avanti il partito che per vent’anni ha affascinato tanta gente e tanti imprenditori? L’unica proposta di Forza Italia di rilievo, che sta mettendo in difficoltà la maggioranza, è quella di Enrico Costa, figlio di tanto padre, che sulla giustizia sta facendo la differenza.

L’altra vicenda in cui è stata fatta la differenza in questi due anni è stata la Tav. Un argomento che ha spaccato la maggioranza di Governo. Una battaglia che ha salvato l’opera più importante per il nostro futuro, un’opera che tra gli investimenti per il cantiere e i benefici che ci darà quando sarà ultimata vale almeno 100 miliardi di euro e tantissimi posti di lavoro. Ma il sottoscritto che ne è stato l’ideatore, che ha saputo coinvolgere le Madamin e le categorie produttive, portando in piazza tanta gente, che ha saputo dialogare con Salvini, è noto a tutti che da Forza Italia del Piemonte non è stato molto considerato, né candidato al Parlamento.

Quando parliamo di politica estera tutti ricordano quanto contava il Cavaliere con Putin, Erdogan, Gheddafi, Blair, Bush, ecc. Chi ha sentito Berlusconi l’altro giorno nell’intervento di chiusura della campagna elettorale in Calabria ha capito che nessun dirigente di Forza Italia oggi è in grado di dire con autorevolezza quelle cose.

Il punto di Forza Italia è la classe dirigente parlamentare e locale. Troppe divisioni e troppi personalismi.

In Piemonte dopo l’epoca Ghigo, Forza Italia si è lasciata scappare improvvidamente Guido Crosetto, il migliore candidato a sindaco della rinascita di Torino. Oggi abbiamo un ottimo presidente di Regione In Alberto Cirio, ma dobbiamo dargli il tempo di lasciare il segno in un Piemonte che da vent’anni declina economicamente e socialmente. Per il resto tante brave persone che mi auguro vorranno cimentarsi con maggiore forza nel dibattito sul rilancio di Torino. Non mi pare che in giro a Torino e provincia ci sia tanto movimento o iniziative importanti da affascinare la gente piemontese.

Penso che se oggi si presentasse non dico un altro Cavaliere, ma un Gianni Letta quarantenne, Berlusconi gli affiderebbe volentieri il timone. Il fatto che anche Gianni Letta abbia avuto qualche contestazione la dice lunga.

Eppure Torino, il Piemonte e il Paese avrebbero bisogno come il pane di una Forza Italia che rappresenti e promuova l’imprenditoria grande e piccola, che abbia come obiettivi primari la crescita economica  e il lavoro, che interpreti e difenda i valori dell’Occidente, che rappresenti il baluardo dei diritti e dei doveri che ogni cittadino deve avere e esercitare, che viva l’importanza della solidarietà umana verso i più deboli e i diversi.

Una Forza Italia del genere, in cui tutti possano dare il contributo, sarà più facile che maturi ed emerga una nuova leadership nazionale ed europea che sappia elevare il dibattito politico e culturale, propedeutico al buon Governo locale e nazionale.

*Mino Giachino, Sì Tav Sì Lavoro

print_icon