Ravetti ha la memoria corta

La memoria corta del capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Domenico Ravetti, resa evidente dalla sua intervista allo Spiffero, mi costringere a ricordare alcuni, indiscutibili dati di fatto.

Il mio richiamo alla drammatica situazione dei conti ereditata dalla nostra Amministrazione, non è un allarmismo, ma un dato di fatto, peraltro certificato non da me, ma dal Ministero dell’Economia, che ha definito il deficit della Sanità piemontese “strutturale”.

E’ un dato di fatto che, dopo l’uscita dal piano di rientro, le perdite lorde delle Aziende sanitarie regionali siano cresciute in modo esponenziale: 107,5 milioni di euro nel 2017, 302 milioni nel 2018 e 407 milioni nel 2019.

E’ un dato di fatto che, per pareggiare queste perdite, la precedente Giunta di centrosinistra, nel 2017 e nel 2018 abbia letteralmente dilapidato i risparmi accumulati negli anni del piano di rientro, compresi ovviamente quelli maturati negli anni della Giunta Cota.

E’ un dato di fatto, quindi, che la nostra Amministrazione non abbia ereditato nessun “tesoretto”, ma un treno senza freni, destinato ad andare a sbattere, se non si interverrà con provvedimenti urgenti e di straordinaria consistenza per riportarlo a proseguire in sicurezza.

E’ un dato di fatto che, per pareggiare le perdite del 2019, la nostra Amministrazione sarà costretta a raschiare il fondo del barile, facendo ricorso a tutti i fondi ancora reperibili, compresi i proventi delle multe dei Servizi di sicurezza sul lavoro.

E’ un dato di fatto che per il bilancio del 2020 non potremo più ricorrere a nessuna risorsa straordinaria, semplicemente perché siamo, o, meglio, ci hanno lasciato in “braghe di tela”.

E’ un dato di fatto che all’insediamento della nostra amministrazione, l’anno scorso, non rimaneva altro che un disperato richiamo e un obiettivo ai direttori delle Aziende sanitarie regionali, affinché non aggravassero i costi già altissimi del 2018. L’Assessorato non aveva strumenti per incidere sulle scelte programmatiche, decise a monte dalla Giunta uscente, con bilanci già approvati e fondi già distribuiti alle Asl.

Nonostante tutto, in pochi mesi sono stati comunque sbloccati progetti che languivano nei cassetti regionali da decenni, come il Parco della Salute di Torino, il più grande cantiere sanitario del Piemonte, e la nuova Città della Salute di Novara, per la quale risparmieremo, rispetto al progetto originario, almeno 90 milioni di euro, per non parlare dell’attivazione, come prima Regione in Italia, della Farmacia dei servizi, con un risparmio per le casse regionali di almeno 13 milioni di euro.

Con questo metodo e su questa strada intendiamo procedere anche per aggredire il deficit strutturale che abbiamo ricevuto in dote dal passato. Un deficit difficilmente comprimibile, di cui non siamo responsabili, ma che rappresenta la ragione per cui abbiamo ritenuto necessario chiedere il voto ai cittadini, in modo che fossimo messi nelle condizioni di agire, nell’interesse di tutti i piemontesi.

Ravetti ha ragione a pretendere dalla nostra Amministrazione, quello che la sua non è riuscita a fare: il Centrosinistra si è arreso, invece noi riteniamo necessario continuare a combattere. Lo dobbiamo ai cittadini e andremo fino in fondo, vendendo cara la pelle.

*Luigi Genesio Icardi, assessore alla Sanità Regione Piemonte

print_icon