Contro il Covid correggere la rotta

Ieri a Roma hanno manifestato i No Mask. Dichiarano di voler difendere la loro libertà ma in realtà stanno mettendo a repentaglio la salute delle persone. Autentiche farneticazioni. Di fronte ad una ripresa del contagio, che con l’impegno di tutti siamo ancora in grado di limitare, ciascuno di noi deve rispettare le tre regole fondamentali: mascherina, distanze e pulizia delle mani. Se tutti le avessero osservate la situazione sarebbe diversa. Invece da un certo punto in poi abbiamo ritenuto che il peggio fosse passato. Alla luce della situazione che stiamo vivendo appaiono in tutta la loro gravità decisioni come quella di consentire una riapertura delle discoteche o di non consentire che la movida avvenisse senza compiere i necessari controlli. Queste e altre disattenzioni hanno rappresentato il terreno di una ripresa della diffusione del virus.

La politica, o meglio un certa politica, non è stata da meno. Salvini si è iscritto al partito di coloro che si sono distinti nel diffondere la convinzione che rispettare le regole non fosse poi cosi importante. Ancora in questi giorni di fronte alla decisione del governo di prorogare lo stato di emergenza la destra ha parlato di attentato alla nostra libertà.

Il governo ha annunciato una stretta. Il Ministro Speranza ha dichiarato che la situazione può ancora essere tenuta sotto controllo. Io penso che definire nuove regole abbia un senso solo se poi vengono fatte rispettare se non vogliamo che si imponga il ricorso a nuove chiusure generalizzate che l'economia non sarebbe in grado di sopportare.

Lo stesso governo però deve avere il coraggio di operare alcune correzioni di rotta. Deve domandarsi se non si siano persi mesi preziosi per rafforzare il sistema sanitario di fronte alla più che prevedibile nuova ondata di contagi. Perché questo è ciò che ci era stato detto: che in attesa del vaccino avremmo dovuto convivere col virus e che in autunno vi sarebbe stata una nuova ondata. Una ragione in più per predisporre per tempo le misure necessarie per affrontare la seconda fase del contagio. Intendiamoci molto è stato, ma è indiscutibile che vi siano dei ritardi e che questi ritardi avrebbero potuto e dovuto essere evitati.

Io per esempio ho trovato e trovo allucinante che di fronte alla necessità di predisporsi alla seconda ondata il governo non abbia utilizzato subito il Mes. Per settimane ci siamo sentiti ripetere che non era necessario e che un loro eventuale utilizzo avrebbe rappresentato una sorta di “stigma”. Di più: si è detto che la priorità era rappresentata dalla necessità di impiegare i fondi del Nex Generation Eu che ci verranno dati sia a fondo perduto che in prestito.

Il risultato di questa impuntatura ideologica è stato che oggi non si hanno a disposizione né i fondi del Mes, che invece avremmo già potuto investire,  né quelli del Nex Generation Eu. Un errore che di fronte alla ripresa del contagio rischiamo di pagare a caro prezzo.

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