Con il Covid crolla un mondo

Il Covid sta dettando il nuovo tempo in occidente, la globalizzazione avverte un isolamento economico assolutamente nuovo, mai vissuto negli ultimi cinquant’anni, un isolamento che crea un clima di tensione e indigenza paragonabile a quello del dopoguerra. La nuova epoca iniziata dopo la seconda Guerra mondiale e la crescita economica che ne è conseguita ha frastornato le comunità e il potere tanto da far dimenticare eventuali conseguenze in un periodo di crescita e di sviluppo imprevidente. Questa specie di ubriacatura si è rivelata fragile davanti al primo ostacolo, la crisi di sistema e la pandemia e relativa sovrapproduzione di materie prime inutili nocive al pianeta.

Quello che oggi stiamo affrontando non è soltanto una crisi superficiale, ma una crisi di sistema di vita, di affetti, una crisi spirituale e culturale profonda. Uscire da questa catena di conseguenze richiede fermezza e intelletto, un nuovo stile di vita senza nessuna correlazione con le vecchie abitudini soprattutto quelle effimere. Il Covid è figlio di quell’universo che abbiamo violentato e considerato superfluo, oggi la stessa natura ci detta delle regole che dovremmo imparare a seguire per non peggiorare il futuro di questo nostro esistere.

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