Assegno unico, un errore politico

Ritengo “l’assegno unico per figli” in corso di approvazione definitiva una scelta completamente errata da parte dell’attuale politica a dimostrazione che il Governo Draghi sia una continuazione di disastrosi governi precedenti. In termini di tempo la scelta arriva in un momento errato visto che si sta affrontando una situazione temporanea di gravi necessità a cui non si è in grado, come è dimostrato, di farvi fronte, e di pensare soprattutto a cosa ci potrebbe riservare il futuro con molte incertezze sul nuovo assetto delle entrate pubbliche.

L’assegno unico purtroppo è una scelta definitiva che vincola il Bilancio dello Stato stabilmente nel futuro. L’Inps versa in condizioni deficitarie disastrose e pertanto era necessario prima sistemare pensioni e sussidi destinati ai NON lavorativi con contestuale diminuzione dei contributi previdenziali gravanti sui lavoratori. L’importo pubblicizzato di 250 euro se confrontato ad esempio con l’importo della pensione minima 2021 pari a 515,58 euro mensili (o di molti stipendi posti “nei dintorni” di mille euro) è enorme e ciò non può essere altro che considerato un “nuovo privilegio”. Il costo stimato per questa nuova “erogazione a pioggia” per il bilancio dello Stato dovrebbe essere pari a circa 35 mld di euro e questo importo in tempi normali comporta contropartite di sostituzione pesanti. L’Irap, ad esempio, entrata pubblica di simile importo se CANCELLATA a mio parere avrebbe dato nel tempo (non subito comunque come vorrebbero i politici) più benessere.

Ammetto, per precisare le sopra esposte affermazioni, che un mio principio di vita è il PAREGGIO DI BILANCIO PUBBLICO che ammette debiti solo se di previsto rientro. E anche, sempre a livello economico, un mio altro principio personale vorrebbe che la popolazione del globo terrestre debba essere contenuta e anche diminuita NON CON GUERRE, PESTILENZE (Vedi COVID-19) o altro ma con il controllo delle nascite per cui gli assegni da erogare a ciascuna famiglia dovrebbero essere al massimo limitati a uno/due per non incentivare in particolare in famiglie meno abbienti il moltiplicarsi delle nascite.

Sui principi etici a mio parere l’assegno che lo Stato si impegna ad erogare ricorda innanzitutto un passato storico dove i “figli erano dello Stato e non dei genitori”. Inoltre questo “contributo a pioggia” (visto che è UNIVERSALE) è un altro “distanziatore” posto tra il cittadino e il mondo produttivo (impresa, finanza e lavoro). Mi sia permesso far notare come il tassello futuro con il voto ai sedicenni guarda caso potrebbe essere visto come la continuazione della “sommersa avversione all’art. 1 della Costituzione”! Dare inoltre soldi senza fini precisi di destinazione potrebbe rivelarsi nel corso del tempo fonte di un’infinità di sprechi e non di investimenti. Lo Stato deve farsi carico di dare i servizi necessari per la crescita dei figli e non “opportunità di spesa”. Perché ad esempio conservare costi impossibili sulle tassazioni universitarie con tasse regionali inspiegabili?

Mi sia permesso concludere che alla luce della grave situazione in cui versa l’Italia da anni con disservizi, tasse molto alte, a mio parere dal mese di luglio 2021 vedere lungo la strada una donna incinta potrebbe anche non dare più felicità e senso di gioia ma solo un mesto pensiero come “Ecco nuove tasse in arrivo”!

print_icon