Trasporto disabili, un incubo

Il trasporto disabili è un incubo senza fine. Da troppi anni ormai le cronache raccontano le difficoltà che quotidianamente attraversano le famiglie che necessitano di usufruire di tale servizio, che sembra essere imprigionato in un sortilegio maligno. Dopo anni di gestione da parte della ditta Tundo, città, famiglie, associazioni e sindacati speravano che con il nuovo appalto ci sarebbe stata un'impennata significativa della qualità del servizio, ma, purtroppo, dobbiamo constatare che, ad oggi, non è stato così, non certo per l’efficienza dei mezzi messi a disposizione dai gestori del servizio, bensì per quanto concerne la programmazione delle corse, che, purtroppo, costringe spesso i ragazzi a trascorrere periodi troppo lunghi a bordo dei pulmini.

Dopo due mesi abbondanti dalla partenza del nuovo appalto ancora si fatica a comprendere quale sia la difficoltà di programmare i servizi con maggior anticipo rispetto a quanto avviene ora e con una migliore organizzazione dei passaggi presso le rispettive abitazioni degli utenti. A questo si aggiunge, di non secondaria importanza, che anche la frequente rotazione di autisti e assistenti rispetto ai trasportati diventa un grosso problema di ansia per tutte quelle ragazze e quei ragazzi che necessitano di una rassicurante routine quotidiana.

Come Associazione Italiana Lotta agli Abusi riteniamo che il delicato servizio in questione non possa continuare ad essere gestito nell’attuale continuativa incertezza, ma necessiti di un deciso cambio di rotta nel primario interesse di garantire la dignità a chi è costretto a fruirne; pertanto, auspichiamo che la nuova Amministrazione sappia farsi rapida interprete di tali esigenze.

*Davide Schirru, referente per il Piemonte dell’Associazione Italiana Lotta agli Abusi

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