Mio padre ancora senza quarta dose

Senza alcun intento polemico ma a fin di bene per mio padre e per molti altri anziani e soggetti fragili devo tornare su un argomento già trattato due anni fa. Mio padre Massimo ha 98 anni e non è autosufficiente. Rientra quindi ampiamente fra i soggetti ultraottantenni che da più di due mesi dovevano essere vaccinati per la quarta dose. Mio padre come altri non è trasportabile e come nelle altre occasioni la vaccinazione deve essere fatta a domicilio a Crescentino nel territorio dell’Asl 4 TO. So che ci sono problemi di carenza di personale ed organizzativi ma dopo oltre due mesi nessuna unità territoriale si è presentata da mio padre, come per altri soggetti fragili, ed incomincio a preoccuparmi.

L’ultima variante Omicron è più contagiosa delle altre e se non è letale per soggetti normali, per persone come un uomo di 98 anni con altre patologie sicuramente sì. Il medico di famiglia mi ha detto che mio padre è nella lista ma finora nessuno si è presentato. Come dicevo, so che ci sono problemi organizzativi ed il mio intervento non ha nessun obiettivo strumentale.

Forse questi problemi sono dovuti anche alla grandezza dell’Asl TO 4 che comprende una parte della provincia di Vercelli, e dintorni, una parte della collina del Monferrato, la città di Settimo, la città di Ivrea e l’Eporediese fino al confine con la Valle d’Aosta. Forse sarebbe necessaria una riflessione sull’eccessiva estensione territoriale e numero molto alto di popolazione di questa Asl. Negli anni passati aver accorpato a Chivasso e Settimo anche Ivrea e l’Eporediese è forse stato eccessivo. Mi auguro che questo mio intervento, ripeto senza alcuna volontà polemica, possa accelerare la soluzione del problema dei soggetti fragili bisognosi della quarta vaccinazione.

*Luca Pedrale, presidente regionale Noi di Centro-Mastella

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