La Lega di Alessandria se la prenda con se stessa

È il caso di chiedersi se la Lega per Salvini Premier (aspetta e spera) di Alessandria sia la stessa Lega per Salvini Premier (aspetta e spera) al Parlamento romano; si, perché mentre il partito guidato alla Camera dal capogruppo Molinari, alessandrino, stigmatizzava l’atteggiamento dei 5 stelle che abbandonavano l’aula al momento della votazione del dl Aiuti, lo stesso partito alla seduta inaugurale della nuova amministrazione alessandrina abbandonava per protesta l’aula, non senza aver invitato tra il pubblico alcuni ultrà per disturbare i lavori del Consiglio.

Il motivo di tanto livore è dovuto all’elezione a presidente del Consiglio Comunale di quel Barosini da tutti riconosciuto, col suo 15% al primo turno, vincitore morale delle elezioni che hanno mandato a casa la Giunta leghista guidata dal professor Cuttica.

Barosini, esponente civico che alle passate elezioni aveva ottenuto un buon successo con la sua lista SiAmo Alessandria, era stato assessore della giunta Cuttica salvo uscirne dopo quattro anni e mezzo; passato ad Azione di Carlo Calenda, ma sempre supportato dalle sue liste civiche si è presentato in solitaria alle elezioni di giugno conseguendo un risultato oltre ogni aspettativa e, pur senza apparentamenti ufficiali, ha invitato a votare il candidato del Pd Abonante al ballottaggio, da questi, evidentemente ricambiato con l’elezione alla presidenza del Consiglio Comunale.

I sostenitori della Salvini Premier (aspetta e spera) hanno disturbato la seduta inaugurale trasformando l’aula consiliare in una bolgia; aula che, piaccia o meno, Barosini o non Barosini, è la rappresentazione chiara della volontà degli alessandrini che si sono recati al voto poche settimane fa.

Per protesta i consiglieri leghisti hanno abbandonato l’aula; protesta contro chi? Contro se stessi che non sono riusciti a mantenere la guida del capoluogo? Se la protesta, invece, è contro il Pd e contro l’esponente alessandrino di Azione è appena il caso di ricordare che questi due partiti sono loro solidi alleati al governo romano.

*Gigi Cabrino, Grande Nord Piemonte

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