Un tram chiamato tradizione

L’imminente e agognato arrivo a Torino dei nuovi tram Hitachi manderà in pensione gli storici tram arancioni, superando l’annosa questione delle difficoltà di accesso per le persone a mobilità ridotta. In tal modo verranno superate le problematiche di gestione dei passaggi in linea alternati con veicoli a pianale ribassato, che, in caso di disguidi di varia natura, potevano costringere ad attese spropositate quanti non fossero in grado di entrare attraverso le strette porte e gli scalini dei vecchi tram. Questa sostituzione rappresenta, pertanto, sicuramente un importante salto di qualità nel trasporto pubblico urbano della nostra città, garantendo la completa accessibilità a tutti, ma suscita tristezza il sapere destinata alla distruzione la quasi totalità dei vecchi tram, tranne due che verranno affidati all'associazione Tram Storici. 

Questi veicoli circolano sulle vie torinesi dagli anni '30, avendo, quindi, cavalcato quasi un secolo di storia attraverso eventi tragici come la guerra e garantendo anche gli spostamenti degli operosi anni della rinascita e del boom economico, accompagnando generazioni intere prima a scuola e poi al lavoro, finendo per diventare vera icona pop e soggetto di tante rappresentazioni artistiche. I tram arancioni sono, nei fatti, diventati un vero e proprio simbolo di Torino, caratterizzandola agli occhi dei sempre più numerosi turisti; pertanto, potrebbero essere trasformati in una sorta di monumento in luoghi strategici del territorio urbano, ad esempio in corrispondenza di importanti snodi stradali in prossimità delle principali aree di accesso alla Città. Perché il Comune e/o le Circoscrizioni non decidono di “adottarne” alcuni a tale scopo, preservandone la memoria per gli anni a venire?

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