Gli italiani non erano brava gente

È un ricordo personale che oggi mi è tornato in mente: ho compiuto 90 anni e qualcosa di quel periodo mi è presente, esempio l’ahimè vile silente accettazione delle leggi razziali da parte del popolo italiano. Inutile, meglio dannoso alla realtà storica leggere di una società e soprattutto intellettuali, costretti dal fascismo dominante al silenzio: NON vero ed ahimè fuorviante perché purtroppo molti, troppi (tutti) italiani accettarono le leggi.

Alla mia seconda elementare (Boncompagni di Torino) sparì un compagno di banco e nessuno a scuola e in casa mi spiegò la situazione: era ebreo. Successivamente con molta tranquillità e senza vergogna (!) i miei sorvolarono sul fatto e ad esempio il mio babbo, cattolico integralista e, se posso bigotto, citò la prestigiosa Civiltà Cattolica dei Gesuiti che plaudì alle leggi congratulandosi con il Cav. Benito Mussolini per averle emanate (De Felice).

Qualche rimprovero ai nostri parenti andrebbe fatto e suonare il piffero magico di un popolo seriamente antifascista sotto una dittatura spietata è un falso storico. A nome dei nostri antenati “ariani” dovremmo scusarci con le migliaia di ebrei italiani per l’indifferenza e viltà di quei brutti periodi e cancellare tutte le differenze di razza, religione, eccetera, ma anche eliminare i tromboni retorici che giocano su questo periodo doloroso e vogliono marciarci sopra.

Molte grazie e buon lavoro

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