Gianni e Pinotto d'Italia
Emilio Vaglio, Biella 18:29 Domenica 05 Febbraio 2023 0
In occasione della Giornata della Memoria, a ricordo delle vittime dell’Olocausto, la trasmissione televisiva “Bella ma” ha ospitato Bertinotti e Fini, due grandissimi politici, rappresentanti di ideologie opposte, ambedue ex presidenti della Camera dei Deputati, due veri uomini di Stato ai quali ha rivolto domande sulla Costituzione e sul Senso dello Stato.
L’eleganza, la signorilità, la chiarezza e la moderazione del linguaggio dei due indimenticabili statisti mi hanno ricordato battaglie politiche memorabili che li hanno visti protagonisti, pur su fronti opposti, e un memorabile periodo in cui la politica era una cosa seria, in cui i politici usavano parole, anche durissime, per sostenere le proprie idee, i propri ideali, ma il loro linguaggio non era mai offensivo; di certo, frasi come “quello sporco comunista” o come “fascista di m…..” non facevano parte del loro vocabolario né in privato, né tantomeno in pubblico, un periodo nel quale i cittadini vivevano di ideali.
Interessante è stato il giudizio che i due ex presidenti hanno dato sulle capacità della premier Meloni un giudizio che ha plasticamente dimostrato la statura e l’onestà intellettuale di questi due rappresentanti di una classe politica che tutti ricordano con nostalgia, un periodo nel quale la percentuale dei non votanti era ben diversa da quella attuale.
Sarebbe interessante se il conduttore di “Bella ma” invitasse nuovamente i due illustri ospiti per chiedere loro un giudizio sui fatti che ormai occupano ogni trasmissione televisiva ed in particolare sui due principali protagonisti e artefici di questi fatti, mi riferisco ai due personaggi che alcuni hanno battezzato “coinquilini d’Italia”, ma che io invece preferisco definire “Gianni e Pinotto”.
Personalmente non mi permetto e né voglio affrontare argomenti giuridici, che lascio ai giuristi, né tanto meno politici che non mi appartengono lasciandoli volentieri agli addetti ai lavori, convinto come sono che ognuno deve parlare solo e soltanto di argomenti che conosce bene e a fondo. In tal senso mi permetto di dare il mio modesto contributo rivolgendomi a coloro che ragionano solo ed esclusivamente con la loro testa, scevri da ogni condizionamento partitico, trattando il tema della riservatezza dei dati, quei dati che i nostri “valenti e simpatici” coinquilini d’Italia hanno reso di dominio pubblico.
È appunto sulla riservatezza che voglio intrattenere i lettori rivolgendo a tutti coloro che in questi giorni, frastornati dal bombardamento mediatico, sono entrati nel tritacarne della politica di parte, che volutamente ha interesse a disquisire su sottili argomentazioni giuridiche dimenticando che il problema è soltanto etico.
Se andate in banca, nella vostra banca, dove siete conosciuti, dove sanno che siete persone perbene e volete avere informazioni commerciali su un vostro cliente o addirittura avete bisogno di conoscere centrali rischi, Crif, ecc., provate a chiedere al vostro direttore di filiale se vi fornisce questo tipo di informazioni? Quindi non c’è bisogno di scomodare giudici, giuristi, ministro della Giustizia, presidente del Consiglio per avere la vera risposta, non quella di parte, sul comportamento di Gianni e Pinotto, i quali hanno tutto l’interesse personale di metterla in caciara per assicurarsi un posto al sole, ancorché protetti da tanto di scorta a carico della collettività.
Ancora una volta tutto si ricomporrà, ma certamente resterà il giudizio sull’inadeguatezza caratteriale dei due protagonisti di questa vicenda.
Cari lettori, dandovi appuntamento alla prossima puntata, che certamente ci sarà state certi, ci tengo ricordare che un tempo Biella era conosciuta perché esportava tessuti di pregio…
Grazie per l’attenzione