Parlamentari assenti e muti

Egregio direttore,
sono oggi un semplice iscritto a Fratelli d’Italia, ma con una lunga esperienza di dirigente della Destra politica e sociale. Cerco di guardare avanti, di studiare i problemi del territorio e smuovere certa insensibilità o immobilismo della rappresentanza parlamentare sia di governo che di opposizione. Ai parlamentari cuneesi rivolgo due parole.

Sabato 28 gennaio scorso si è tenuto a Cuneo un convegno organizzato dalla Associazione Insieme sulle infrastrutture della nostra provincia. L’argomento era di grande interesse, la partecipazione numerosa e qualificata. Però nessun parlamentare era presente all’incontro. Non voglio pensare come i vari Quaglia, Revelli, Gola, Raviola, Miglio, Lannutti, Merlo e C. abbiano giudicato i nostri rappresentanti in Parlamento. Ma chiedo, è possibile che non ci sia qualche parlamentare che abbia l’autorevolezza di convocare i colleghi per una missione urgente, plenaria e congiunta ai Ministeri competenti per rimuovere definitivamente e rendere noto pubblicamente gli ostacoli burocratici, e quindi, non nascondiamocelo, politici, che insistono da anni sulla realizzazione della variante di Demonte in Valle Stura, sui lavori per la conclusione dell’autostrada Asti-Cuneo, e per la costruzione del traforo Armo-Cantarana fra il Sud Piemonte e la provincia di Imperia?

Seconda richiesta: lunedì 30 gennaio il Consiglio dei ministri ha approvato alla unanimità il progetto dell’autonomia differenziata. Manco a farlo apposta, all’indomani il Consiglio comunale di Cuneo (il capoluogo) si è espresso compatto contro la proposta governativa. È troppo chiedere al cuneese ministro Calderoli di venire a spiegare ai nostri amministratori locali il progetto varato dal Governo, onde evitare che ci sia, come le famose scimmiette, chi non veda, non senta, non parli?

Grazie per la pubblicazione, distintamente.

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