Gonella, faro della libertà
Luigi Filippo Daniele* 15:24 Domenica 11 Maggio 2025 0
Tra le figure più rilevanti del panorama politico italiano del Novecento, Guido Gonella spicca per la sua straordinaria capacità di coniugare cultura, politica e impegno civile. Ideologo della Democrazia Cristiana, Gonella ha dato un contributo determinante al consolidamento della democrazia italiana, soprattutto in anni difficili, segnati dalle tensioni ideologiche della Guerra Fredda e dal peso politico del Partito Comunista.
La carriera politica e culturale di Guido Gonella si intreccia indissolubilmente con il pensiero di Antonio Rosmini, del quale era un profondo studioso. La sua visione del diritto e della politica emerge con forza il 24 aprile 1946, nel celebre “Discorso delle 27 libertà”. Un manifesto che rappresenta non solo una sintesi del pensiero democratico cristiano, ma anche una risposta alle sfide del dopoguerra: garantire la libertà come pilastro fondante della nuova Italia repubblicana. Prima ancora della sua ascesa ai vertici della Democrazia Cristiana, Gonella fu un faro di resistenza culturale al regime fascista. Negli anni Trenta, con i suoi Acta diurna pubblicati sull’Osservatore Romano, offriva una rara finestra di libertà intellettuale. In una rubrica ispirata agli antichi resoconti del Senato romano, Gonella dava voce a un antifascismo discreto ma incisivo, alimentando la speranza di una società più giusta e democratica.
Dopo la Liberazione, Gonella ha rivestito incarichi cruciali: segretario della Democrazia Cristiana, ministro dell’Istruzione e della Giustizia, nonché parlamentare per sei legislature. Nonostante la mole di impegni, Gonella non abbandonò mai la sua vena culturale, assumendo anche la presidenza dell’Ordine dei giornalisti. Era consapevole dell’importanza dell’informazione libera come strumento per rafforzare la democrazia. Come ricordato da Giuseppe Sangiorgi, Gonella riconosceva il rischio che la dialettica politica in Italia potesse ridursi a un’alternativa "alla libertà" e non "nella libertà". Questa distinzione evidenziava il pericolo di un potenziale totalitarismo, celato dietro il bipartitismo ideologico tra comunismo e Democrazia Cristiana. Gonella si batté affinché quest’ultima fosse un partito di cattolici, non dei cattolici, sottolineando il valore della laicità rispetto all’integralismo.
Un esempio per il futuro Guido Gonella ci lascia una lezione preziosa: la democrazia si costruisce giorno per giorno, con un impegno culturale e politico costante. Per noi, giovani liberali e democratici, il suo esempio è un faro che illumina il percorso verso un’Italia sempre più libera, inclusiva e giusta.
* Luigi Filippo Daniele, Generazione Europa Liberali e Democratici