ECONOMIA DOMESTICA

"Un macigno sulla ripresa" Confindustria boccia Di Maio

Dura presa di posizione del numero uno degli industriali piemontesi: “Colpisce la fiducia delle aziende, la loro propensione ad investire e la possibilità di creare nuovi posti di lavoro”. La sfida è creare posti di lavoro non irrigidire il mercato

Il cosiddetto “decreto Dignità” varato ieri dal nuovo Governo «è un macigno sui fondamentali che hanno permesso di avviare la ripresa economica del Paese perché colpisce la fiducia delle aziende, la loro propensione ad investire e la possibilità di creare nuovi posti di lavoro, proprio nel momento di massima crescita dell’occupazione dal 2012, come certificato dall’Istat» È molto duro il giudizio del presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli sul provvedimento varato ieri dal Consiglio dei Ministri, che interviene sul quadro legislativo per contratti a termine e  delocalizzazioni.

Continua Ravanelli: «Le nuove regole vengono presentate come un correttivo per contrastare la precarietà ma i dati ci dicono che l’incidenza dei contratti a termine in Italia è in linea con la media europea. Il nodo quindi non è stabilizzare il lavoro flessibile esistente ma crearne di nuovo che sia di qualità, attraverso la conferma dei provvedimenti che hanno convinto le aziende ad investire come “Industria 4.0” e lo studio di interventi che, per quanto riguarda il mondo dell’impresa, mettano al centro il rilancio della manifattura, l’attrazione degli investimenti interni ed esteri, la sburocratizzazione e il supporto del Paese a chi prova a internazionalizzarsi su nuovi mercati senza delocalizzare la struttura strategica e produttiva già operativa in Italia».

print_icon