GEOGRAFIA POLITICA

Vco, con il sì della Cassazione primo passo verso la Lombardia

Entro tre mesi il Quirinale dovrà indire la consultazione popolare. Trattative in corso per scongiurare la "secessione". Il nodo dei canoni idrici. Nei prossimi giorni l'incontro con Chiamparino per trovare un accordo. Reschigna: "Confermiamo i nostri impegni" - DOCUMENTO

Un altro passo sulla strada che porta la provincia del Verbano Cusio Ossola verso la Lombardia. La Corte di Cassazione ha disposto la legittimità del referendum promosso dall’ex parlamentare di Forza Italia Valter Zanetta e sostenuto tra gli altri dal senatore leghista Enrico Montani, per consentire al Vco di pronunciarsi su un possibile trasferimento dal Piemonte. “Volete che il territorio della Provincia del Verbano Cusio Ossola sia separato dalla Regione Piemonte per entrare a far parte integrante della Regione Lombardia?”. Questo il quesito che i cittadini si troveranno sulla scheda. Ora il Quirinale ha tre mesi per indire la consultazione popolare.

La richiesta era stata deliberata all’unanimità dal Consiglio provinciale del 3 maggio scorso, dando di fatto il via all’iter istituzionale. Nei mesi scorsi a sostengo dell’iniziativa erano state raccolte in poche settimane 5.200 firme. Il referendum potrebbe tenersi il prossimo anno, anche se i promotori hanno già fatto sapere di non dare per scontato l’esito. Hanno incontrato i vertici della Regione Lombardia e attendono di essere ricevuti da Sergio Chiamparino: la questione è prettamente economica ed è evidente che la discussione verterà anche e soprattutto su quante risorse i due enti sono disposti a mettere sul tavolo per accaparrarsi la piccola provincia a ridosso della Svizzera che tra l’altra esprime il vicepresidente della giunta piemontese Aldo Reschigna e in questi anni ha ottenuto finanziamenti importanti, dal turismo alla sanità. Restano però molti nodi irrisolti, a partire dai canoni idrici su cui è in atto da tempo un braccio di ferro.

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“Chiediamo alle due regioni di darci risposte e poi daremo le indicazioni di voto in primavera – aveva affermato Montani – oggi come oggi il Piemonte è più indietro, noi auspichiamo che, anche grazie al vicepresidente Reschigna, si aprano le porte e potremo rimanere in Piemonte se per il Vco parte un certo tipo di discorso al momento fermo. A partire dai fondi. Le risorse ci sono, è un discorso di volontà politica”. La pistola fumante è sul tavolo. Per come stanno le cose, nello stesso anno i verbanesi potrebbero eleggere il nuovo governatore del Piemonte e diventare cittadini lombardi.

“Anche dopo la decisione assunta oggi dalla Cassazione, che era nelle previsioni, la Regione conferma il suo impegno nei confronti del Vco – afferma Reschigna -. Un impegno importante, dalla definizione per legge di Provincia montana alle nuove attribuzioni di risorse, triplicate con le competenze, fino all’impegno per il nuovo ospedale unico e alle realizzazioni in ambito culturale, turistico, nell’ammodernamento delle infrastrutture viarie.  Siamo disponibili a incontrare i rappresentanti istituzionali del Vco per discutere ancora del nostro contributo per lo sviluppo di quel territorio. Restiamo convinti che il passaggio alla Lombardia sarebbe una scelta sbagliata, che non darebbe una prospettiva nuova, di sviluppo, all’intera provincia”.  

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