CINQUE CERCHI

Fronte comune per Torino 2026

Vertice in Regione con Appendino e i sindaci olimpici. Pressing sul governo: "Ci riceva e metta a confronto i dossier". Coni e Cio invitati a visitare e valutare tutte le venues previste nelle tre candidature

Il Governo convochi al più presto i sindaci dei Comuni della Val Susa e il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, “per tutti gli approfondimenti relativi alla candidatura ai Giochi Olimpici invernali del 2026". La sollecitazione giunge da piazza Castello, al termine di una riunione tra il governatore, la sindaca di sindaci di Torino, Chiara Appendino, e i primi cittadini di Bardonecchia, Cesana, Chiomonte, Claviere, Oulx, Pinerolo, Pragelato, Prali, Sauze d'Oulx e Torre Pellice. Un incontro per fare il punto sullo stato di avanzamento della candidatura ai giochi Olimpici invernali del 2026. L’idea è quella di fare pressing sul governo affinché compia “un’analisi comparativa dei tre dossier presentati”, da Torino, Milano e Cortina “sulla base di criteri oggettivi, omogenei e trasparenti”, riferiscono dalla Regione Piemonte al termine dell'incontro. “A tal fine - è stato precisato - sindaci e presidente invitano Coni e Cio a visitare e valutare tutte le venues previste nei dossier”.

Una convergenza nel comune interesse, quello registrato nell’incontro odierno, anche per mettere a tacere le voci che davano una certa voglia di indipendenza dei Comuni olimpici, pronti anche a trattare direttamente con Coni e Governo pur di ottenere gare, visto che la momento l’unico ad aver strappato qualcosa è Sestriere con lo sci alpino. Ed è proprio il sindaco della cittadina valsiusina Valter Marin, peraltro il principale sospettato di manovre autonome, ad aver commentato l’esito della riunione. “Essersi trovati oggi nuovamente tutti insieme conferma la volontà di proseguire in questa candidatura perché è una grande occasione che il Piemonte non può perdere”. Convinto che il dossier di Torino sia di gran lunga il migliore e il più conveniente anche sotto il profilo economico, Marin insiste a “perché si faccia un confronto serio, trasparente e unitario dei costi” delle tre proposte che il Coni ha “sintetizzato” nell’ipotesi di candidatura a tre. Un’ipotesi, quella di candidare le Alpi italiane, “innovativa, che ha anche un suo fascino” per il sindaco di Sestriere che ricorda però che i tre dossier sono “fatti da persone diverse con parametri diversi, quindi credo che qualche perfezionamento possa esserci”. Da qui la richiesta al Governo, arrivata dall’assemblea di oggi, di una analisi comparativa con criteri unitari. Un modo, osserva Marin, “per far sì che emerga la miglior candidatura che l’Italia possa presentare non per partecipare ma per vincere la sfida per le Olimpiadi 2026. Il Piemonte - aggiunge il Marin - può dire la sua e ci sono tutti i presupposti per far sì che ci sia un equilibrio”.

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