OPERE & OMISSIONI

Città della Salute, "rispettare i patti". Cirio corregge l'assessore Icardi

Alla giunta monotematica di Novara il governatore chiede di dare attuazione agli impegni già presi sul partenariato pubblico/privato. Ma il titolare della Sanità lascia ancora aperta la porta all'Inail. Una confusione che potrebbe compromettere la decisione del Ministero

“La Città della Salute di Novara si farà”. Come e quando, ancora, non si sa. Il presidente della Regione Piemonte chiede, legittimamente, allo Stato di rispettare i patti sbloccando la pratica ferma ormai da mesi al ministero.“Il progetto è pronto, ha superato più di un vaglio, ma poi è stato bloccato al ministero. Cosa che non è accaduto per il Parco della Salute di Torino, nonostante ci siano ancora alcune cose da sistemare: eppure ha avuto il via libera. Chiediamo parità di trattamento, coerenza nella valutazione dei progetti e anche una sacrosanta restituzione di una piccola parte dei soldi che il Piemonte gira allo Stato: i 100 milioni con i quali il ministero prevede di finanziare la Città della Salute di sono solo l’1% del contributo del Piemonte allo Stato”.

Tutto ineccepibile, ma Alberto Cirio forse dovrebbe anche chiedersi, dandosi una risposta chiara, qual è la linea dell’ente da lui presieduto su una vicenda in cui di certezze ce ne sono poche e tanta appare ancora la confusione. Che non è stata del tutto superata dalla giunta monotematica di questa mattina a Novara. Anche sulle possibili soluzioni all’impasse il governatore e il suo assessore alla Sanità Luigi Icardi si sono espressi in maniera non propriamente coincidente. Per Cirio “se il ministero, per proseguire, ci chiede di assicurare garanzie economiche”, peraltro già fornite dall’allora assessore Antonio Saitta, “saremmo disponibili a fare una legge ad hoc”. Insomma fatta (in fretta la legge) superato l’ostacolo. Tuttavia, Icardi, dal canto suo, ha però sostenuto che è meglio “proseguire con il piano di partenariato pubblico-privato, ma anche con l’ipotesi di far finanziare all’Inail l’opera”. Poi, ha aggiunto “seguiremo la soluzione che arriverà prima”. Posizione schizofrenica che fa il paio con l’atteggiamento ondivago tenuto dall’assessore leghista nei primi contatti con il Ministero.

Che bisogna fare presto per vedere finalmente partire un’opera di cui si parla da vent’anni è ormai opinione diffusa. Oggi è stato ribadito chiaramente e con argomenti concreti anche dal rettore dell’Università del Piemonte Orientale Giancarlo Avanzi: “L’ateneo è pronto a fare la sua parte, ma se non si arriverà a un immediato avvio dell'iter realizzativo, noi cii ritireremo dal progetto e utilizzeremo diversamente i soldi accantonati”. Più chiaro e convincente di così.

Insomma, come ampiamente previsto la giunta in trasferta non ha fatto ulteriore chiarezza sulla questione del superamento dell’ostacolo frapposto dall’ex ministro Giulia Grillo lungo il percorso verso il partenariato pubblico-privato per la realizzazione dell’opera. Se possibile le incertezze sono aumentate: Cirio apre alla possibilità di una norma che sancisca ulteriormente le garanzie finanziarie della Regione come chiesto dal ministero, ma Icardi pur non abbandonando questa strada intende proseguire parallelamente anche con quella che vedrebbe rinunciare al privato per affidare la realizzazione della struttura all’Inail in cambio di un canone più basso, ma più lungo (8 milioni per 40 anni con la struttura che rimarrebbe dell’istituto contro i 18 per 26 anni da versare al partner privato che garantirebbe anche la manutenzione lasciando a Regione e Azienda sanitaria la proprietà).

“La Giunta presenti il disegno di legge al più presto: noi siamo disposti a sostenerlo con forza” dice il consigliere regionale del Pd Domenico Rossi. Il quale invita l’assessore “a non aprire, come ha fatto intendere ancora oggi, a possibilità di finanziamento alternative come quella dell’Inail: non è quest’ultima una soluzione equivalente, poiché significherebbe ricominciare tutto da capo e si rischia di dare messaggi ambigui, come se fossimo disponibili a tornare indietro”. Per l’esponente novarese del Pd “occorre insistere contando sulla coesione di tutti i soggetti coinvolti sul percorso tracciato. Da parte mia mi sono già attivato con il capogruppo di LeU alla Camera, Federico Fornaro, per aprire un dialogo diretto con il ministro Roberto Speranza e analogamente informeremo i sottosegretari”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il deputato dem Enrico Borghi il quale in una nota ricordando come “nei mesi scorsi, l’ostracismo ideologico della ex ministra Grillo aveva impedito di finalizzare il percorso autorizzativo” rimarca che “la dichiarazione resa oggi dal presidente della Regione circa la disponibilità regionale a varare una legge a garanzia del partenariato pubblico-privato sgombra il campo da ogni dubbio”. Il parlamentare ossolano aggiunge di attendersi che “a questo punto il nuovo ministro della Salute finalizzi in maniera concreta e definitiva il percorso e avrò modo di sollecitarlo direttamente e personalmente in questa direzione”. Se nel frattempo presidente e assessore decidessero di mettersi d’accordo sulla linea da tenere non sarebbe male.

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