SACRO & PROFANO

In arrivo un "vice" per Nosiglia

Dopo il rinnovo per altri due anni del mandato e la nomina alla guida della diocesi di Susa, in Vaticano si sta pensando a inviare un vescovo ausiliare. In corsa l'attuale vicario don Danna e mons. Rivella, attualmente a Roma con un importante incarico

“Ho accolto la decisione del Papa confidando nel Suo sostegno spirituale e pastorale e in quello dei sacerdoti, dei diaconi, delle religiose, religiosi e laici della Diocesi. Ringrazio sentitamente il Santo Padre per la fiducia accordatami e chiedo la preghiera di tutti per continuare a svolgere il mio ministero con impegno e generosità”. Era il primo di agosto scorso quando, con queste parole, l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, comunicava ufficialmente la decisione del Pontefice di prorogare di un biennio la sua missione alla guida della Chiesa torinese, superando il limite dei 75 anni di età formalmente imposto dal diritto canonico. Una decisione che parve trovare ragione nelle difficoltà in seno alla Conferenza Episcopale del Piemonte nel formulare una terna da sottoporre al Santo Padre. Un caso tutt’altro che infrequente, come attesta l’identica procedura che ha portato al prolungamento dell’incarico per il cardinale Angelo Bagnasco a Genova.

Sono trascorsi meno di sei mesi, ma nel frattempo per monsignor Nosiglia al già importante e gravoso impegno che assolve a Torino dall’autunno del 2010, si è aggiunto quello di amministratore apostolico della diocesi di Susa affidatogli lo scorso 12 ottobre da Papa Francesco dopo le dimissioni per limiti di età del vescovo Alfonso Badini Confalonieri.

“È un ministero che svolgerò in questi prossimi anni, in cui il Papa mi ha chiesto di continuare ad essere arcivescovo di Torino” aveva detto l’alto prelato all’atto della nomina, specificando che “Non si tratta di un accorpamento, perché le due diocesi restano tali, ma di una unione di entrambe in persona episcopi, ossia con lo stesso vescovo. Questo nuovo incarico – aveva aggiunto – comporterà un supplemento di impegno pastorale rispetto a quello di Torino”. Proprio per questa ragione, unita al superamento dell’età in cui normalmente i vescovi lasciano la guida della diocesi, si è fatta motivatamente strada l’ipotesi della nomina di un vescovo ausiliare per Torino. Un aiuto, concreto, formale e sostanziale al contempo, senza sminuire la figura e il ruolo di Nosiglia ma riconoscendo una necessità e un’importanza alla Chiesa torinese in una fase di accresciuto impegno per l’arcivescovo.

Come sempre quando si prospetta l’eventualità di cambiamenti, immancabili i rumors spesso indistinguibili da assai discreti suggerimenti sul possibile nome di colui che andrebbe a supportare la missione dell’arcivescovo nato a Rossiglione, in provincia di Genova appena dopo il confine con il Piemonte e che prima di arrivare a Torino era stato al vertice della curia di Vicenza. A tre anni dalla rinuncia per limiti di età di monsignor Guido Fiandino, la diocesi è senza vescovo ausiliare (anche se Fiandino ha mantenuto il titolo di emerito) e per questa figura molti hanno guardato, in queste settimane in cui l’ipotesi di una nomina ha preso più consistenza, a don Valter Danna, già vicario per la pastorale e la formazione e dallo scorso gennaio vicario generale della diocesi.

Torinese, 65 anni, ordinato nel 1984, Danna ha lauree in Fisica e Filosofia, un baccalaureato in Teologia, è stato vicerettore del Seminario Maggiore, ha retto alcune parrocchie e da tempo è tra i sacerdoti più vicini a Nosiglia nella guida e gestione della diocesi. Una figura la sua che molti avevano visto in più occasioni come destinata a ricevere il pastorale a dispetto di alcuni rallentamenti di quella che con un termine laico si definirebbe carriera. Accadrà anche in questa circostanza?

Dando ascolto a quel che sottovoce si va dicendo in ambienti vicini alla curia, oltre a quello di Danna ci sarebbe un altro nome nel ristrettissimo novero (salvo sorprese) di prelati in predicato per affiancare Nosiglia. È di monsignor Mauro Rivella oggi il prelato del clero di Torino più influente e di rilievo non solo a Roma ma anche a Torino dove a lui fanno riferimento numerosi sacerdoti. Dal 2015 è, infatti, in servizio presso la curia romana dove riveste il delicato e importantissimo ruolo di segretario dell’Apsa, il dicastero che si occupa di amministrare l’enorme patrimonio immobiliare della Santa Sede e per questo spesso sotto i riflettori, non sempre con una luce benevola ovviamente. A guidarlo è il vescovo Nunzio Galantino, già segretario della Cei e uomo di fiducia di Papa Francesco. Lì da quattro anni il numero due è il cinquantaseienne prete torinese, ordinato sacerdote nel 1988. Docente di Diritto Canonico nel seminario e nella facoltà teologica, monsignor Rivella è stato anche direttore dell’ufficio giuridico e poi sottosegretario della Conferenza episcopale italiana, nonché consultore del Pontificio Consiglio per i testi legislativi.

Parroco di Chieri prima di essere chiamato a Roma, monsignor Rivella nel dicembre del 2017 si è trovato ad avere come suo superiore all’Apsa il vescovo argentino Gustavo Oscar Zanchetta che un anno più tardi avrebbe lasciato l’incarico in seguito alle accuse di abusi sessuali. Quello di monsignor Rivella è nome che ricorre con insistenza anche come possibile successore del cardinal Bagnasco. Sarà la diocesi di Genova la sua destinazione, rafforzando in quel caso l’ipotesi della scelta di Danna quale vescovo ausiliare di Torino, oppure al fianco dell’arcivescovo Nosiglia arriverà l’ex parroco di Chieri giunto a posizioni molto importanti e ruoli delicati nella curia romana?

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