FASE 3

"Vicini anche su treni e bus"

Cirio alle prese con la nuova ordinanza per superare le criticità dello scorso week end. Semaforo verde anche per le sale da ballo, purché all'aperto. Ma resta il nodo degli sport da contatto. E scendono in piazza anche i club calcistici

Tra una settimana si tornerà a viaggiare più vicini e pure a ballare, anche se all’aperto. Almeno questa è l’intenzione del governatore Alberto Cirio il quale oggi, dopo non aver avuto risposta dal Governo alle richieste di modificare le linee guida per il trasporto regionale, ha preso carta e penna, scritto un’ordinanza, che però per il momento ha messo in un cassetto.

“Abbiamo voluto dare ancora una settimana di tempo con l’auspicio che il Governo, rimasto totalmente silente in questi giorni, intervenga finalmente per uniformare la situazione” sottolinea il presidente in una nota congiunta con l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi. E non è solo questione di garbo. Decidere in maniera autonoma su come si possa viaggiare su un treno o su un bus che attraversa anche altre regioni, potrebbe generare ancora più confusione di quanta già non ce ne sia.

Lo ammette, neppure tra le righe, lo stesso Cirio, memore di quanto accaduto lo scorso week end sui treni che collegano la regione con la riviera: “Un treno che collega Liguria, Piemonte e Lombardia non può partire da una regione in un modo e arrivare a destinazione in un altro. Intervenendo oggi con una nostra ordinanza immediata rischieremmo solo di spostare il problema dal Piemonte alla Lombardia”.

Così, “diamo ancora una settimana di tempo a chi da Roma ha il compito di garantire omogeneità su servizi come quello dei trasporti extraregionali. Non si può avere il caos. Per quanto riguarda in particolare questo weekend – spiega ancora il governatore - abbiamo verificato con Trenitalia che sui treni delle linee interregionali verranno applicate solo le regole previste dal decreto del Governo, per cui chi salirà in Liguria su un treno diretto in Piemonte dovrà comunque osservare il distanziamento”. Sempre che, poi, non si assista com’è capitato a treni del mare stracolmi dove il distanziamento è questione di centimetri.

L’ordinanza pronta a entrare in vigore il 10 luglio in cui si prevede che “sarà consentita la ripresa del trasporto a pieno carico, limitatamente ai posti a sedere, nelle linee extraurbane di treni, autobus di linea e turistici, sui taxi e nel trasporto con conducente”, riguarda anche una mobilità in altro senso intesa: dal giorno prima si potrà tornare a ballare, consentendo l’apertura di sale da ballo e discoteche purché “le danze si svolgano esclusivamente all’aperto”.

Cirio ha ottenuto il via libera tecnico ai provvedimenti della nuova ordinanza da parte del dipartimento di prevenzione della Regione, che alla luce dei monitoraggi nazionali e regionali ne ha certificato la compatibilità con l’attuale situazione epidemiologica piemontese.

Un allargamento delle maglie, insomma, sia pure tra una settimana: è ciò che farà il presidente proprio nelle stesse ore in cui il suo omologo veneto, Luca Zaia, annuncia anch’egli un’ordinanza. In senso opposto però. Dopo la scoperta di focolaio e di fronte ad atteggiamenti definiti “irresponsabili”, il governatore leghista ha deciso di inasprire le regole. Riuscirà il Governo a uniformare le linee guida come chiesto dal Piemonte?

Resta ancora sul tavolo l'annosa questione degli sport di contatto, tra i quali ci sono gran parte delle discipline di squadra, compreso il calcio, che ancora attendono il via libera per la ripresa delle attività. Per questa ragione lunedì alle 16,30 le società calcistiche manifesteranno davanti alla sede della Regione in piazza Castello, ricordando le pesanti conseguenze anche economiche per il settore prodotte dai divieti. Sulla questione avevano chiesto chiarimenti a Palazzo Lascaris i consiglieri dem Raffaele Gallo e Daniele Valle secondo i quali “non devono esserci sport figli di un dio minore e le società non possono continuare a navigare nell'incertezza". Ma proprio sulla questione deglio sport dilettantistici da contatto la palla rimbalza a Roma, senza tuttavia ottenere un risultato chiaro: il Piemonte dice di attendere le linee guida del Governo, il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora afferma di aver dato il suo via libera, "ma la parte sanitaria compete a Roberto Speranza". Intanto anche in questo caso le Regioni si muovono in ordine sparso.

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